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ANCONA – In tempi di crisi si torna alla terra. Tra precarietà e incertezza sul futuro, i giovani sembrano scegliere percorsi professionali concreti che possano garantire un lavoro stabile. Coldiretti Marche ha reso pubblici i dati provenienti dalle iscrizioni on-line agli istituti superiori; ne emerge un boom di iscrizioni agli istituti agrari della Regione, con il numero dei nuovi studenti in aumento del 20 per cento rispetto allo scorso anno.

Il numero dei ragazzi che dal prossimo settembre si cimenteranno per la prima volta in materie come trasformazione dei prodotti, enologia e gestione dell’ambiente si aggira al momento intorno ai 630, oltre un centinaio in più del 2012. L’agricoltura è vista dai giovani come opportunità lavorativa innovativa poiché accanto alla attività tradizionali nel settore agricolo, sono nate nuove occasioni professionali che vanno dall’agrigelataio al sommelier della frutta, dall’affinatore di formaggi al birraio a chilometri zero, dallo stagionatore di miele al lavoro nei mercati e nelle botteghe degli agricoltori di Campagna amica.

Tra gli istituti, i primi conti segnalano incrementi record al Garibaldi di Macerata (+60 per cento), ma anche l’Ulpiani di Ascoli Piceno fa registrare un aumento vicino al 30 per cento. Ottimo risultato anche per il Vivarelli di Fabriano mentre il Cecchi di Pesaro conferma i numeri dello scorso anno, quando i nuovi iscritti avevano oltrepassato quota 200 (+40 per cento). Si tratta peraltro, sottolinea Coldiretti, di numeri probabilmente destinati a salire, considerato che le iscrizioni “cartacee” si chiuderanno definitivamente il prossimo 10 marzo. Ma non sono solo gli studenti delle superiori a indirizzarsi verso studi agricoli. Anche alla Facoltà di Agraria dell’Università Politecnica delle Marche si registra un moderato aumento di iscritti. Non a caso sta crescendo la percentuale di imprenditori agricoli laureati, che rappresentano oggi il 6 per cento del totale.