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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il confine tra autorità e autorevolezza è sottile; lo si nota oggi in conferenza stampa quando sul caso Emili e Pezzuoli, astenutisi all’approvazione del Bilancio, il sindaco Giovanni Gaspari sottolinea che a prendersi carico di provvedimenti sarà il collegio di garanzia del Pd. “Forse riusciremo oggi  a chiudere i lavori, ma non è detto che si arriverà a una soluzione. – spiega Gaspari – Le dinamiche della Politica funzionano con il principio che prima si pensa al Paese, poi al Partito e poi al caso personale“.

“Il Partito a Roma ha dato prova di grande maturità, speriamo che queste luci illuminino il locale”, continua il primo cittadino. Il riferimento va alla lettera del gruppo consiliare di maggioranza inviata alla direzione provinciale e sottoscritta dallo stesso Gaspari, ridimensionando le minacce e le espulsioni verso i consiglieri e gli assessori borderline. “All’interno del Partito si condividono regole e proposte, non si va a piede libero. – sottolinea – Conviene lavorare per l’unità e vorrei evitare che riaccada il coso del 2001, quando ci siamo presentati alle amministrative con tre candidati sindaci del centrosinistra, regalando l’amministrazione ad altri”.

E doverosa, seppur ennesima, la riflessione sullo stato di salute del Pd che non rappresenta più il partito di massa degli anni 70 che si trova a fare i conti con la sorpresa Grillo e il voto dello scontento. “Probabilmente sono ai giovani che questo Partito deve pensare se si pensa che sul dato nazionale solo il 2,6% dei giovani hanno votato Pd. – conclude – Siamo un grande partito e ben strutturato, da anni c’è una dialettica politica forte, ma quando la conflittualità è alta alla base, c’è solo il rinnovamento di ruoli, persone e idee”.