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Oggi, cari amici aspettiamo che l’Italia trovi un governo o qualcosa del genere… Tuttavia dopo tanti post dedicati all’attualità e ai libri di approfondimento vorrei utilizzare questo spazio in modo diverso. Vi spiego cosa mi è successo. Domenica sera, complice una coppa di gelato e un comodo plaid, mi sono trovata immersa nella visione del serial sui Borgia, incantata da Jeremy Irons (anche lui si è messo a fare i telefilm?). 

Voi direte, va be’, e allora? Non vorrai mica utilizzare questo spazio dedicato ai libri per parlare di tv? Vi rispondo dicendovi che in realtà la visione del telefilm mi ha ispirato due riflessioni sulle quali voglio spendere due parole e consigliare qualche lettura. Riflessione uno: quanto poco sappiamo della nostra storia. La prima domanda che mi sono posta è quanto la fiction fosse coerente con la realtà. Bei costumi, intense interpretazioni, ma mi chiedo se veramente la ricostruzione degli eventi sia stata rispettata o resa più appetibile al gusto contemporaneo e “condita” di tante cose che magari all’epoca non c’erano… Sentimenti, modi di relazionarsi, idee… Tutto, ogni tanto, mi è sembrato troppo moderno; quindi sono corsa a vedere se ci sono dei libri in grado di darmi qualche indicazione più realistica su com’era la vita nel Rinascimento Italiano. Da questa prima caccia ho tirato fuori due titoli che ritengo molto utili per capire meglio il quadro della situazione. Il primo è la biografia della famigerata Lucrezia Borgia, scritta da una studiosa di fama internazionale: Maria Bellonci. Il testo è ben fatto, si legge come un romanzo ma è estremamente preciso e documentato. Il secondo volume è dedicato ad un altro protagonista dell’epoca: Niccolò Machiavelli. Si tratta de Il Principe inesistente di Niccolò Capponi. I due testi sono un modo piacevole per capire davvero meglio la storia e la situazione dell’Italia dell’epoca e anche per avere le idee più chiare su due personaggi la cui vulgata (a torto) non è davvero affatto onorevole.

Riflessione due: quanto siamo uguali alla nostra storia. Intrighi di palazzo, scandali, spese folli, incompetenza coperta da favoritismi… Insomma ci sarebbero voluti i grillini anche all’epoca di Alessandro VI (e infatti c’era Savonarola). Il problema è che a differenza di loro, noi poveri contemporanei, non abbiamo neanche un Pinturicchio (non mi nominate Del Piero, per favore) o un Michelangelo… Per capire meglio cosa intendo vi vorrei segnalare anche su questo concetto un paio di libri più trasversali dei primi due: il primo è un saggio di Maurizio Viroli Scegliere il principe. I consigli di Machiavelli al cittadino elettore…e temo che data la situazione occorrerà leggerlo presto. Il secondo invece è un libro che ormai è un pezzo di stoira contemporanea. Lo segnalo perché ritengo che sia una lettura importante per chiunque voglia sentirsi cittadino. Si tratta della Questione Morale, intervista storica di Scalfari a Berlinguer.

Uffa sono finita sull’attualità anche oggi… che volete farci, come diceva Calvino relativamente ai libri intesi come “classici”: “[…]classico ciò che tende a relegare l’attualità al rango di rumore di fondo, ma nello stesso tempo di questo rumore di fondo non può fare a meno […] è classico ciò che persiste come rumore di fondo anche là dove l’attualità più incompatibile fa da padrona”.

Altri consigli di lettura? Scrivetemi a info@bibliodiversita.it