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ASCOLI PICENO – Sono appena conclusi i cinque mesi di caccia e è stato dato il via ad un’attività chiamata “controllo e gestione della fauna in sovrannumero per tutelare e salvaguardare il territorio” avviata da figure formate con appositi corsi e chiamate operatori faunistici. “Dopo Siena, anche la Provincia aderisce a questo sterminio legalizzato”, comunica la Lega per l’abolizione della caccia di Ascoli Piceno. Seppur nella nostra provincia non abbia adottato l’utilizzo delle trappole, dall’undici aprile via libera all’abbattimento delle volpe in piena riproduzione con conseguente condanna a morte dei più piccoli, alla caccia notturna dall’automobile con fari accesi per accecare le volpi e alla caccia in tana.

 

Associazioni, cittadini e politici, dopo la protesta esplosa in provincia di Siena, si stanno mobilitando per porre freno alla modalità sanguinaria di caccia che aggredisce con cani addestrati la volpe i suoi volpacchiotti all’interno delle loro tane. “Gli avvocati della Lega Abolizione Caccia nazionale sono al lavoro per valutare la possibilità di ricorrere contro la decisione della Provincia di Ascoli Piceno – fanno sapere – sia perché le leggi 157/92 e 7/95 prevedono che l’eventuale controllo numerico debba effettuarsi con metodi incruenti ed ecologici sia per verificare se una simile brutalità possa configurare il reato di maltrattamento di animali”. Oltre alla Lac e alla sezione locale, si uniscono alla causa nazionale diverse associazioni e personalità.

 

“Esprimiamo il nostro forte dissenso in merito alla decisione della Provincia di autorizzare l’abbattimento di 277 volpi a caccia chiusa e in pieno periodo riproduttivo. – dichiara Danilo Baldini, il delegato responsabile della Lac per le Marche – Riteniamo che l’uccisione di queste volpi non alcun fondamento scientifico, né alcuna utilità“. A tale riflessione e appello si uniscono Stefania Sorrentino, Anna Maria Simonelli, Silvia Palazzolo, Andrea Palazzolo, Daniele Palazzolo, Rosalba Pereira, Sonia Urbini da Rimini, l’associazione Amici animali di Osimo, Arca 2000 onlus per i diritti dell’animale malato, Freccia 45 per la protezione e la difesa animale e la Una Cremona onlus.

“Chiediamo agli amministratori della Provincia di Ascoli Piceno, per quanto di propria competenza, di interrompere immediatamente le battute di caccia alla volpe, perché altamente lesive di tutte le specie di fauna selvatica che sono in periodo di riproduzione; di revocare il provvedimento di autorizzazione della caccia in tana perché in contrasto con le leggi sul maltrattamento degli animali ed eticamente inaccettabile; di escludere dal Regolamento Provinciale n 55/2008 la possibilità di effettuare gli abbattimenti delle volpi mediante la caccia in tana, nonché mediante l’altrettanto atroce metodo delle trappole, sia per quanto attiene alle volpi che ai corvidi”, condividono all’unanimità l’appello.