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Bella è una conduttrice di un programma televisivo sulla chirurgia estetica che, all’improvviso, viene licenziata perché il pubblico è stanco di vedere sempre la sua faccia. Infuriata e su di giri esce dallo studio televisivo venendo investita in un incidente che la renderà sfigurata. Quello che sembra una terribile tragedia si rivelerà un gran colpo di fortuna.

                                         CONSIDERAZIONI SU IL VOLTO DI UN’ALTRA

 

Dell’ultima fatica di Pappi Corsicato c’è poco da dire se non che, purtroppo, è un’enorme occasione sprecata. Il film tratta il tema dell’inganno: la conduttrice Bella, complice il marito chirurgo, per far tornare in auge la sua popolarità, fa crede di essere rimasta sfigurata in un incidente (incidente che avviene davvero) per ottenere una grande somma di denaro dall’assicurazione. Però, prontamente, qualcuno smaschera il piano e vuole la sua parte. Un pretesto geniale che poteva sviluppare situazioni paradossali, intrighi emozionanti e aprire le porte ad un finale soprendente. Tutto questo però non avviene, colpa la sceneggiatura della pellicola. Si perché la regia di Corsicato è molto ben fatta e ricercata (da vedere il rimando, sia dal titolo, ma anche nella scenografia della sala operatoria del marito di Bella, al film “Tanin no kao“, ovvero “Il volto di un altro” di Hiroshi Teshigahara ), ma la sceneggiatura è molto, per così dire, “buttata via”, sbrigativa che non porta da nessuna parte. A tratti si cerca di fare della denuncia sociale: Bella attira a se telegiornali e varia umanità che è interessata solo a farsi riprendere dalle telecamere, quasi a mo di un grande fratello, specchio di quello che accade molto spesso in Italia. Questa “denuncia”, però, si risolve in battutine comiche molto sciaquate e situazioni “comiche” viste e riviste, con personaggi stereotipati fin dalle loro prime apparizioni (vedi la suora che dovrebbe essere buona e umile ma che in realtà è affarista). Senza contare che il film si presenta come una commedia e, per quanto il cinema sia variegato ed influenzabile, ci sia aspetta di ridere, di assistere a dialoghi divertenti e,a abusando del termine, geniale. Ma come detto prima non si ride, raramente si sorride a quelle scene messe così, sparpagliate, che sono scollegate dalla trama e dal corpus della storia.
In definitiva un film che poteva promettere tanto ma che si risolve in scialba denuncia sociale, quando prova a farla, e scarsa inventiva di scrittura. Siamo ben lontani dalla commedia “all’italiana” dove le vicende erano alla base delle pellicole. Una lancia va spezzata, comunque, a Preziosi che porta in scena una recitazione volontariamente esagerata e marcata, quasi una macchietta, che si sposa perfettamente con le intenzioni del film.

IL VOLTO DI UN’ALTRA

REGIA Pappi Corsicato

SCENEGGIATURA Pappi Corsicato, Monica Rametta, Gianni Romoli

ANNO 2012 CON Lura Chiatti, Alessandro Preziosi, Lino Guanciale, Iaia Forte, Angela Goodwin