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ASCOLI PICENO – L’opposizione serra le fila e cavalca la vicenda Aliberti. Un’occasione d’oro per parlare di “maggioranza lacerata troppo concentrata sui suoi assestamenti di corrente per pensare ai problemi della città”. Il braccio di ferro sindaco-assessore alla Cultura cambia l’agenda di una conferenza stampa alla quale presenziano tre consiglieri del Pd, Valentina Bellini, Emilio Pignoloni e Stefano Corradetti, ma che vanta il sostegno di tutte la minoranza.

“Il primo cittadino è troppo occupato a risolvere le questioni interne alla sua maggioranza per pensare ai problemi della città, esordisce Bellini”. E così Ascoli perde l’assessore alla Cultura la cui delega confluisce nelle mani del sindaco insieme a quella all’Ambiente del “fu Claudio Travanti”. “Se a questo aggiungiamo anche il desaparecido assessore al Turismo, non resta che chiedersi: che si farà questa estate?”. Non più leggero il capogruppo Pd Stefano Corradetti che accusa la “mala gestione dei consigli comunali da parte del presidente Umberto Trenta”. L’architetto infatti sarebbe “più preoccupato a suffragare il suo peso politico, nonostante l’obbligo di smaltire l’accumulo di ben quattro anni di temi da trattare” ossequiando di fatto “le volontà della maggioranza” che a svolgere bene il suo ruolo di garanzia. La vicenda parte dai ritardi nella convocazione del consiglio comunale aperto sulla questione Università prima previsto per l’8 maggio poi slittato al 28 con inizio alle ore 14. Un orario che a detta delle opposizioni, certo non facilita la partecipazione dei cittadini”. “Un consiglio- aggiunge Corradetti convocato il giorno dopo la seduta ordinaria, proprio per esporlo alla mancanza del numero legale”.

Insomma, “una maggioranza restia ad occasioni di confronto”, secondo Bellini, con “una totale assenza di pianificazione. Ora che abbiamo perso definitivamente l’identità di città dedita alla manovalanza per la grande industria quale sarà la futura vocazione di Ascoli?” si chiede l’esponente Pd. Per Emilio Pignoloni, “con la vicenda Aliberti analoga a quella vissuta un anno fa con Travanti, è chiaro che la maggioranza si sta sfaldando. È partita quattro anni fa in un modo e finisce con un altro”. A questo punto però vogliamo sapere – prosegue Pignoloni – quale siano i gravi motivi che hanno indotto Aliberti a rompere con il suo sindaco. E tutto ciò – conclude – avviene agli occhi dei cittadini ormai stanchi dei teatrini di Castelli e della sua maggioranza”.