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MONTEPRANDONE – La tensione registrata durante l’assemblea pubblica di martedì scorso sembra non placarsi e il Comitato “Aria in trasparenza” ha ritenuto doveroso rispondere al legale della ditta Urbinati, azienda proprietaria dell’impianto a biomasse in fase di installazione, che a mezzo stampa ha rilasciato alcune dichiarazioni successive all’incontro.

Il Comitato tiene a precisare che quanto detto non rispecchia la realtà dei fatti, in particolare l’accusa rivolta all’organizzazione di aver impedito all’avvocato, all’imprenditore e ai tecnici di esporre le proprie ragioni e spiegazioni riguardo alla centrale a biomasse e, addirittura, di fomentare l’odio della cittadinanza nei loro riguardi.

Il Comitato sottolinea che “tale assemblea, pubblicizzata a mezzo stampa, via internet, con manifesti e tramite un servizio di fonica, aveva come unico ordine del giorno quello di informare la cittadinanza sulle ultime iniziative portate avanti dal Comitato stesso, in primis l’esposto alla Procura della Repubblica presentato il giorno 20 Maggio. Vogliamo ricordare che sin dall’inizio dell’attività del comitato, il punto ribadito in più occasioni e in più assemblee – compresa l’ultima – era il fatto che la cittadinanza non fosse mai stata in cinque anni in alcun modo informata, come da proprio diritto e come previsto dalle normative nazionali, riguardo all’installazione della centrale”.

“Ci meravigliamo che l’azienda, volontariamente presente, affermi che noi non abbiamo permesso un dialogo chiaro e corretto sull’informazione della realizzazione della centrale, tema che a nostro avviso avrebbe dovuto invece essere affrontato dal 2008 in poi, al momento in cui è partito l’iter autorizzativo. Facciamo altresì presente che la nostra iniziativa non ha come controparte l’imprenditore, ma gli organi istituzionali che hanno deliberato al fine di autorizzare l’insediamento di tale struttura. Condanniamo, quindi, e ci dissociamo fermamente da qualsiasi attacco generalizzato che privati cittadini possano aver rivolto nei confronti dell’imprenditore e/o della propria famiglia“.