Articolo
Testo articolo principale

FOLIGNANO – Una grande tegola sta per abbattersi sul Comune di Folignano. Dopo anni di attesa è arrivata la sentenza Ticchiarelli relativa all’esproprio dei terreni di via Fano, quelli, per intenderci, dove sorge il palazzo destinato ad edilizia popolare, il complesso noto come “condominio delle Poste”. La decisione della Corte d’Appello di Ancona vede il Comune costretto a pagare circa un milione di euro all’ex proprietario. In particolare quasi 600.000 euro per indennità di esproprio e poco più di 300.000 per l’indennità di temporanea occupazione. Una mannaia che scuote l’amministrazione e infligge una pugnalata alle casse comunali.

Ben poco potrà fare la giunta guidata da Angelo Flaiani, che almeno dalla sua ha l’attenzione maniacale al Bilancio, visto che la sentenza è stata pronunciata dalla Corte d’Appello di Ancona e visto che scarsi sembrerebbero i presupposti per un ricorso in Cassazione. Una parsimonia che aveva portato il primo cittadino ad istituire nel 2010 fondo proprio da destinare alle spese impreviste, ben consapevole che di lì a poco sarebbero giunti i verdetti di cause importanti. Un gruzzoletto di circa 550 mila euro che però è già stato in parte prosciugato per il pagamento della famosa sentenza Schiavoni relativa all’esproprio dell’area destinata alla scuola di calcio dell’Ascoli situata a Villa Pigna.

La causa Ticchiarelli ebbe inizio nel lontano 1993 a seguito dell’esproprio compiuto intorno alla metà degli anni Ottanta. Il ricorso effettuato dal proprietario aveva come ragione il valore dei terreni per i quali sarebbe stata corrisposta dall’allora amministrazione una cifra di molto inferiore. Tesi avallata anche da Ctu del tribunale che ha stabilito in circa 900.000 euro l’importo che l’ex proprietario dovrà ricevere dal Comune per indennità di esproprio e indennità di temporanea occupazione. Una stima riferita al primo gennaio 2011 e che potrebbe subire qualche correzione, ma il vero problema resta: come pagherà l’attuale amministrazione questo corposo debito piombatole addosso e del quale non ha colpe? Sembra che il primo cittadino si stia muovendo su due fronti, da un lato il tentativo di ridurre l’importo e dall’altro la possibilità di corrisponderlo in tre rate annuali alleggerendo così il peso di questa cifra così onerosa, tanto più in un momento che vede gli enti locali in grave difficoltà e finite le vacche grasse di un tempo. La cifra potrebbe gonfiarsi per il computo degli interessi.