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ASCOLI PICENO – Con l’affondo nei confronti dell’opposizione rea di aver partecipato con soli 7 componenti su 10 al consiglio “decisivo per le sorti dell’ente”, il presidente della Provincia Piero Celani e l’assessore al Bilancio Vittorio Crescenzi fanno il punto della situazione all’indomani di un’assise alla quale hanno preso parte anche i dipendenti di palazzo San Filippo. “Speravamo in un dibattito serio, che l’opposizione non si fossilizzasse su aspetti ideologici e che ci fosse da parte dei componenti della minoranza un’assunzione di responsabilità”.

Un Celani perentorio nel giudizio sui suoi avversari e che proprio non ci sta a vedere stravolti dalle opposizioni “numeri e cifre in modo strumentale”. Traccia il percorso seguito sinora. “La Corte dei Conti ha certificato la malattia dell’ente, ora nell’apprendere la notizia della decisione che considera Ascoli nuovo ente al pari di Fermo e che comporta la mancata commissione di sanzioni per lo sforamento del patto di stabilità, sembra che qualcuno sia dispiaciuto”, continua il leader di palazzo San Filippo.

Ma è sulla questione personale che l’assessore al Bilancio Vittorio Crescenzi attacca il comportamento delle minoranze: “La riduzione della spesa per il personale dipendente di 850.000 euro contemplata nelle linee guida è costituita da 311.000 euro di fondo accessorio dei dipendenti (art. 15 comma 5) come specificato in commissione, ma anche da altre voci quali: oneri contributivi ed assistenziali relativi al fondo accessori; missioni, voce per la quale non è più prevista indennità; recuperi Inpdap sulle pensioni provvisorie liquidate; assunzioni di forme di lavoro flessibile; rimborso spese di trasporto del personale andato in mobilità a Fermo; oneri relativi al fondo di risultato della dirigenza; fondo applicazione nuovo contratto. Inoltre nella delibera di giunta relativa alle linee guida per la predisposizione dello schema di bilancio 2013 è prevista, la mancata erogazione dell’indennità di risultato dei dirigenti, che per questo anno ammonta 175.000 euro“. Alla luce di questi dati l’assessore al Bilancio stigmatizza quanti hanno fatto passare il messaggio che gli 850 mila si sarebbero tradotti effettivamente in “un prelievo dalle tasche del personale che conti alla mano, si troverà mediamente con 67 euro lordi mensili in meno“.

“L’amministrazione ha fatto già molto per il personale mandando indietro 4 delibere che proponevano tagli drastici”, evidenzia Celani. Giovedì è in agenda un incontro con i sindacati fermo restando che la questione del personale riguarderà il bilancio di previsione e nulla c’entra con il piano di riequilibrio. “D’altronde l’adesione al fondo di rotazione ci impone questi provvedimenti – aggiunge -. E poi l’opposizione non può tacere l’indebitamento che noi abbiamo ereditato appena ci siamo insediati: circa 80 milioni di debiti“.

“Abbiamo ridotto lo stock di debito di 7 milioni – rincara Crescenzi. – Stiamo procedendo, grazie all’operato della società di consulenza di cui ci siamo avvalsi per gestire questo momento così delicato, anche ad una riduzione delle rate stimata per circa 2,5 milioni”. Il resto è cosa nota, pulizia dei residui datati 1998, grande incidenza del personale (i 48 dipendenti rimasti sul groppone di palazzo San Filippo dopo la divisione), la riduzione dei trasferimenti statali per 11 milioni. E poi la bella notizia dell’articolo 1 comma 17 del disegno di legge numero 35. Forse palazzo San Filippo si salverà a meno che da Governo e Parlamento non giungano, ma ormai nessuno ci crede più, notizie di ri-ordino, ri-organizzazione o cancellazione. Ma quest’ultima possibilità prevede l’intervento sulla carta costituzionale. E allora di tempo ce ne sarà per cancellare prima il debito della provincia picena.