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ASCOLI PICENO – Francesco Ameli (Pd) interviene in merito alla partecipazione dell’amministrazione comunale al meeting CL di Rimini. “La stampa dei giorni scorsi ha dato modo ai cittadini ascolani di leggere il sindaco vantare la partecipazione dell’amministrazione al Meeting di Rimini; negli stessi giorni il Fatto Quotidiano ha riportato la notizia non di una semplice partecipazione ma di una vera e propria sponsorizzazione dell’iniziativa da parte del Comune”.

“Difficile comprendere – continua l’esponente del partito democratico – perché un’amministrazione comunale dovrebbe finanziare un movimento che tenta di influenzare economicamente e politicamente il mondo politico. Perché l’amministrazione ha deciso di elargire tale finanziamento nel momento in cui ci sono state indagini della finanza sui finanziamenti al Meeting di Comunione e Liberazione? Perché sulla stampa si parla di 2500 euro mentre la delibera di giunta n 173 riporta numeri che superano i 6000 euro? Per avere risposta a tali interrogativi, i consiglieri Bellini e Pesarini presenteranno nei prossimi giorni un’interrogazione in consiglio che non riguarderà solo questo argomento”.

Ameli pone inoltre l’accento sulla presenza al meeting della struttura Oasi di Carpineto. “Osservando i reportage fotografici riguardanti lo spazio espositivo del Comune e Provincia di Ascoli Piceno, cade all’occhio che l’unica struttura ricettiva ben pubblicizzata all’interno dello stand sia quella dell’Oasi di Carpineto, insieme con altre iniziative legate alla stessa società operante nel settore turistico. Nello stesso tempo, al Meeting di CL era presente il consigliere comunale di Fratelli D’Italia, il quale ricopre da più di un anno la carica di direttore della struttura. A questo punto ci chiediamo se il consigliere-amministratore in questo caso non si trovasse in una condizione di conflitto di interessi. Era in rappresentanza del Comune o di altro? O invece dobbiamo far finta di niente come fatto negli ultimi anni in caso di conflitti di interesse eclatanti? Naturale a questo punto chiedersi se l’Oasi di Carpineto fosse l’unica struttura presente nello stand pagato dai cittadini ascolani”.

Insomma, i dubbi da chiarire per il giovane consigliere comunale sono diversi. “Aspettiamo dall’amministrazione le risposte dovute non tanto a chi scrive quanto ai cittadini tutti, i quali in un momento come questo non possono tollerare situazioni di poca trasparenza e di probabile sperpero di denaro pubblico”.