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ASCOLI PICENO – In questo caso la proprietà transitiva non vale. Verrebbe da dirlo leggendo la nota del segretario dell’unione comunale del Partito Democratico ascolano, Giuseppe Pizi: “abbandoniamo l’idea che con le addizioni (PD + Aliberti + Travanti + Ciccanti , ecc.) si costruisce l’alternativa alla destra“. E ancora: “Il Pd ascolano vede nel metodo delle “primarie aperte” lo strumento indispensabile per il coinvolgimento dei cittadini nelle scelte che li riguardano. Alternative alla destra che governa la nostra città non si costruiscono con teorie aritmetiche che sommano i transfughi del centrodestra a qualche altro pezzo di pseudopposizione che spesso vota i provvedimenti della maggioranza”. Dunque, sembra fugato ogni dubbio: “i due assessori Travanti ed Aliberti cacciati dalla sua Giunta da Castelli, non possono essere nelle liste e tanto meno concorrere alla carica di sindaco di una coalizione col Partito Democratico“.

E l’intervento forte del partito democratico in vista delle prossime amministrative è secondo Pizi doveroso. “Ennesime varianti urbanistiche in assenza di un piano regolatore da sempre sbandierato e mai concluso. Il Prg è oramai diventato il principale strumento su cui il primo cittadino sta impostando la prossima campagna elettorale per accattivarsi la simpatia di qualche costruttore. Un debito di circa 9 milioni di euro nei confronti della SABA (società che gestisce i parcheggi) che noi, inascoltati, denunciamo da anni. Il nostro meraviglioso centro storico gestito senza un progetto, senza una visione d’insieme, dimenticando che Ascoli è una città capoluogo e non un paesino di campagna. Il tema dell’università mai affrontato con convinzione in modo concreto e programmatico, bensì solo come atto dovuto per poi sfruttarlo in modo propagandistico. Il problema delle barriere architettoniche, ahimè, più volte da me segnalato, ma mai risolto rendendo la nostra città per i disabili una delle meno accessibili d’Italia. Il progetto di rinnovamento profondo della città, presentato dal centrosinistra ai cittadini nel 2009 è ancora attuale e necessario: è il punto da cui ripartire”.