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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – È di qualche giorno fa la comunicazione del premio “Spendere senza soldi” riservato al comune sambenedettese per la rete fotovoltaica generata nella città. Questo conferimento, nell’ambito del concorso indetto dal Kyoto Club e il Coordinamento Agende 21 Locali Italiane, ha generato doppie vedute nel panorama politico locale. Se per l’assessore Canducci e il segretario comunale del Pd Roberto Giobbi è stato un successo significato e sintomo di una città che funziona, l’esponente di Rifondazione Comunista Daniele Primavera ha approfondito le condizioni che hanno determinato questo riconoscimento.

 

Kyoto Club e Coordinamento delle Agende 21 Locali Italiane lanciano il Premio di Eccellenza Spendere senza soldi che si rivolge ai Comuni che hanno attivato, negli anni 2009-2012, investimenti con proprie risorse, generando investimenti di terzi nei settori energetico-ambientali, nell’ottica dello sviluppo sostenibile, si può leggere nel bando in cui viene chiaramente specificato che saranno premiati gli interventi che abbiano generato i maggiori investimenti di terzi. Ebbene, il premio sembrerebbe non essere consegnato per le buone pratiche amministrative comunali quanto per gli interventi che hanno generato buoni investimenti di terzi. “Cioè a quegli enti che più velocemente si sono calati le braghe di fronte agli interessi economici privati attratti dai generosissimi contributi pubblici sul fotovoltaico”, sottolinea Primavera.

 

“Un premio che, così come configurato, anziché essere un vanto sarebbe una vergogna per una città civile, e soprattutto per una Amministrazione di sinistra. – prosegue in una nota resa pubblica sul noto social network – Del resto, la sensibilità ambientale di questa Amministrazione è chiara, almeno quanto la sua capacità gestionale: basti dire che dopo aver creato un autentico disastro amministrativo con il fotovoltaico allo stadio, i cui generosi proventi a quanto pare finiranno ad una anonima società svizzera e neppure a sostegno dell’occupazione nel territorio, i nostri eroi verdi pensavano di risolvere tutto installando un nuovo distributore di benzina”, affonda in conclusione Daniele Primavera.