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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il Popolo delle Libertà al completo si è riunito questa mattina in conferenza stampa per comunicare gli sviluppi dell’approfondimento avviato dall’opposizione nell’ambito delle pensiline fotovoltaiche istallate in tutta la città. Dopo le interrogazioni di aprile su Piazza del Pescatore, di giugno sulle pensiline nel piazzale del Palacongressi dove già insiste un ricorso di privati, la domande si infittiscono per verificare l’autorizzazione per gli impianti superiori a 20 kilowatt e la corrispondenza tra l’Amministrazione e la ditta per mezzo della segretaria Pierbattista e il responsabile del procedimento Laureati.

E proprio l’ingegner Mario Laureati risponde tentando di slegare la matassa in fatto di pensiline fotovoltaiche, costruzioni e autorizzazioni. Ebbene nella risposta si spiega che le strutture sono delle istallazioni ombreggianti temporanee (25 anni) da non ritenere impianti a terra permanenti e che rispettano la portata kilowatt dei piccoli impianti; inoltre, si continua a leggere nella missiva che “la documentazione presentata è corredata dalle autorizzazioni provinciali per la connessione dell’impianto fotovoltaico come da singolo progetto” e che non sarebbero previste specifiche autorizzazioni.

“Le risposte giocano con le parole, – commenta il consigliere Pasqualino Piunti – non ci accontentano”. Segue, infatti, la richiesta agli uffici della Provincia di maggiori chiarimenti proprio riguardo i procedimenti di attuazione e le rispettive autorizzazioni. Il dirigente Giuseppe Serafini specifica che, nel caso in cui non si possa applicare la procedura semplificata, necessario è rispettare il procedimento unico ai sensi dell’articolo 12 comma 3 del decreto legge 387/03 che affida alle mani della Regione o enti autorizzati il rilascio del permesso di costruzione. Ma, se effettivamente queste strutture sono removibili, le questione delle autorizzazioni non sussisterebbe anche se sulla base degli atti in possesso negli uffici provinciali “sembrerebbe che gli impianti si sarebbero dovuti assoggettare a procedimento unico ai sensi dell’articolo 13 del decreto legge 387/03.

“Secondo noi manca il permesso a costruire. – dichiara Pasqualino Piunti – Non lasceremo nulla di intentato e richiederemo tutti i documenti, i file, i link e gli allegati per verificare tutta la situazione. Se non sono conformi a quanto approvato devono essere smontate, oppure la Giunta ha votato un atto irregolare o non sapeva quello che votava?”.