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Roberto Vecchioni si mostra alla popolazione italiana con una veste diversa dalla solita abitudinaria immagine da cantante appassionato, mostrando la sua umanità da uomo e da paziente. Nel 2012 gli è stato diagnosticato un tumore al rene e l’esperienza gli è stata utile per comprendere l’importanza della figura medica al fine di una completa ripresa fisica e psicologica. La sua critica è rivolta a tutti i medici che non intrattengono un rapporto amicale con il paziente, ma che si limitano a curarlo con i medicinali e non con il cuore.

Infatti le sue parole sono state: “Bisogna valorizzare la figura del medico di famiglia, quello di una volta, che sa tutto di te e dei tuoi parenti, che ha in mano le cartelle di tutti, che non si chiude nella sua torre d’avorio ma vive sul campo, ti segue, si sbatte, va in giro. Non dico – aggiunge – che il medico deve essere innamorato del paziente ma non può lasciarlo a operazione fatta, dargli una cura e poi andarsene. Il medico rimane ancora una figura che cura non solo il corpo, ma l’anima. E le due cose devono essere riportate insieme”. Il paziente in quanto uomo deve essere rispettato e coccolato come fosse un membro della famiglia, per potersi sentire a casa, anche se sta lottando con forza e tenacia per sopravvivere. “Il camice bianco è soprattutto un artista, ho questa concezione un po’ romantica di un professionista che sappia avere intuizioni, e le intuizioni sono artistiche”. Fortunatamente l’operazione di Roberto Vecchioni è andata bene e il cantautore ha ripreso la sua carriera artistica.