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ASCOLI PICENO – Il convegno “1^ Giornata della Trasparenza” scatena le ire del PD e in particolare dei suoi consiglieri Valentina Bellini e Francesco Ameli. “Se c’è un’amministrazione che da anni si riempie la bocca del termine trasparenza senza mai averne dato prova, questa è proprio quella guidata dall’avv. Castelli” hanno dichiarato i due esponenti del partito democratico. 

“Ci preme sottolineare che gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni sono ormai da anni scrupolosamente normati da una legislazione che parte dalla 241 del 1990 e, specie negli ultimi anni, sancisce un principio sacrosanto: tutti gli atti di una pubblica amministrazione – scuola,ospedale, Comune che sia – devono essere tracciabili, facilmente accessibili al cittadino. Insomma, la trasparenza è un dovere, non un piacere che Castelli ci fa. Proprio perché riguarda i soldi e gli interessi dei cittadini” sottolineano i consiglieri.

L’oggetto della polemica innescata dall’opposizione è il sito internet della pubblica amministrazione, “Castelli e i suoi rivelano la loro sciatteria, da mesi il sito del Comune è in via di rinnovo e numerose pagine sono del tutto vuote. Basti guardare proprio la sezione Amministrazione Trasparente. Ogni link si apre con la stessa dicitura: Ci scusiamo per il disagio e/o I dati relativi a questa sezione sono di prossima pubblicazione”. Dati che a detta dei due farebbero riferimento a bandi di concorso, società partecipate, consulenti e collaboratori, sovvenzioni e contributi, gestione del patrimonio. Tutti temi per i quali l’adempimento di trasparenza è ad obbligo di legge.

“Da anni lamentiamo una scarsa accessibilità alle azioni dell’amministrazione. Più volte, ad esempio, abbiamo sollecitato Castelli per la diretta web dei consigli comunali o per una maggiore chiarezza sull’assegnazione degli spazi alle varie associazioni perché il problema sede è un tasto dolente di tante realtà associative presenti in città. Il criterio è quello della maggiore o minore vicinanza politica all’amministrazione? L’amministrazione distribuisce gli spazi o le occasioni di partecipazione solo sulla base di una fedeltà o di uno sponsor politico sicuro? La sensazione che si ha è quella, e potrebbe essere smentita da una procedura chiara, definita, che metta nero su bianco i criteri che regolano i rapporti tra amministrazione e associazioni operanti sul territorio, che per noi devono essere il merito, il numero degli associati, la qualità delle iniziative, l’impatto culturale o sociale dell’associazione”.