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Oggi andiamo a conoscere Angela Vatielli nel suo spazio creativo espositivo in via Bonaccorsi. Romana d’origine, ascolana d’adozione, restauratrice, giovane mamma, vive ad Ascoli da sempre ed è qui che sceglie di costruire la sua professionalità artistica.

Ci racconti Ceramiche d’Arte? “Ceramiche d’Arte nasce tre anni fa come finestra sull’arte della ceramica. Restauratrice da sette anni, grazie alla spinta da parte di diversi amici artisti sparsi un po’ in tutta Italia, decido di dare vita a Ceramiche d’Arte come luogo dove affiancare all’attività di restauro l’esposizione di ceramiche realizzate fuori dal nostro territorio e non ancora presenti. Ho iniziato ad ospitare artisti e man mano che entravo in contatto con loro e i loro lavori cresceva in me la passione. Così attraverso lo studio, la ricerca e la sperimentazione in particolare di smalti applicati alla ceramica, ho cominciato a muovere i primi passi e creare mie opere, reinterpretando la ceramica tradizionale. Il ceramista è sia artigiano sia artista caratterizzato dal saper fare. Grazie a una collaborazione nel 2006 con il Comune di Ascoli ho avuto l’opportunità di restaurare la collezione di ceramiche che è passata dalla Pinacoteca al Museo della Ceramica di Piazza San Tommaso. La ceramica ascolana è sostanzialmente ottocentesca con Paci, e novecentesca con Matricardi. Degna di nota la manifattura Spada attiva dal 1925 che realizzava “cose” particolarissime, principalmente merito di Bellotti e il suo uso del ferro battuto. Dalla tradizione ceramista io ho ripreso l’aramina, l’ossido di rame, ma, invece di usarla come elemento decorativo come era solito essere usata, io ne ho fatto uno smalto di fondo. Vorrei porre l’attenzione a tal proposito su quel vaso (vedi foto) che si intitola “Stile 1925″, che un paio d’anni fa ha ottenuto una menzione d’onore con l’alto patronato del Presidente della Repubblica all’ultima Biennale di Ceramica ad Ascoli”.

Tre anni di solito sono il tempo per tirare le prime somme di un’attività. Un bilancio? “Questi tre anni sono stati bellissimi perché approfondendo questo spazio ho trovato l’espressione delle mie emozioni, è una continua evoluzione, non mi fermo mai, studiare gli altri, in Italia, all’estero, confrontarsi con gli altri, è un arricchimento, una scoperta, una soddisfazione ogni volta rinnovata”.

Chi varca la porta del tuo negozio laboratorio? Il tuo pubblico è la tua clientela? “Tanti, tanti turisti, e finora turisti di alta qualità. Ascoli è una città meravigliosa e pian piano inizia ad essere conosciuta quindi a diventare metà. Certo qui da me i visitatori non comprano souvenir ma trovano pezzi che apprezzano e decidono di acquistare. Ho anche clientela ascolana e questo mi gratifica molto perché è importante essere capiti anche “in casa” soprattutto in una città piccola come la nostra. Sicuramente mi ha avvantaggiato la realizzazione di complementi d’arredo di design oltre alle sculture. Ho una concezione dell’arte molto alta, ma l’arte contemporanea deve coinvolgere tutti, l’artista contemporaneo esprime se stesso senza canoni da seguire e questo lo rende meno distante dalla gente, più alla pari con il suo interlocutore-fruitore”.

Qual è il processo creativo un’opera in ceramica? “Io mi occupo di tutte le fasi: dall’idea alla vendita passando per la creazione vera e proprio dell’opera e per la sua cottura e trattamenti vari. Tutto nasce dall’essere colpiti da un pensiero, da un sentimento e avere l’esigenza di fermarlo. Allora prendi l’argilla, devi avere l’idea ben chiara in testa -nella scultura io non faccio il bozzetto-, poi si forma con le mani, la metti ad essiccare e la inforni a 1000 gradi, e quando è pronta la smalti. Come scultrice, da neofita riservo particolare attenzione per il corpo femminile: non ho fatto scuole d’arte, sono autodidatta e iniziando a plasmare parti da quello che conosci meglio. Per quanto gli oggetti d’arredo, tutti, mi avvalgo della collaborazione di un tornitore, che al tornio da forma alla mia idea. Una volta che ho il suo pezzo lo inforno a 900° e vetrifica”.

Progetti per il futuro? “Voglio creare sinergie, basta poco, volontà, spirito, umiltà, leggero distacco dall’aspetto commerciale, rispetto dei ruoli e sinceramente spero non mancherà il contributodelle istituzioni locali. Qualche anno fa Ascoli miracolosamente è entrata nel circuito dell’associazione Città della Ceramica e alcuni di noi ceramisti ascolani abbiamo ottenuto il marchio cat, un riconoscimento nazionale di prestigio ed è triste che questi ceramisti che teoricamente rappresentano un’eccellenza non trovino spazi nel proprio territorio, che purtroppo si è fermato, c’è una stasi, manca l’attenzione, mancano i finanziamenti e ci auguri che possa cambiare in meglio. C’è la necessità di luogo di formazione, una scuola di ceramica, dei laboratori. Noi ci mettiamo la nostra arte e il nostro impegno, ma il supporto pubblico è imprescindibile”.

Il tuo pezzo preferito? “E quello che farò”.

Un invito?Ad aprirsi al mondo“.

www.ceramichedartelightdesign.it

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