RIPATRANSONE – Sarà una seduta aperta quella del Consiglio comunale di sabato 2 novembre alle ore 10 all’ingresso del Monastero delle Suore Passioniste di Ripatransone. La cittadinanza, infatti, è chiamata a partecipare e discutere sulla possibile chiusura del Monastero che costituisce per la città un patrimonio spirituale e culturale di estrema importanza, divenuto negli anni un centro di riferimento per i fedeli.
Quello delle Passioniste, inoltre, è un luogo caro ai paesani e ai fedeli che stanno accompagnando con la preghiera il corso del processo di beatificazione della Serva di Dio Suor Maria Addolorata Luciani, nata a Montegranaro nel 1920 e suora dal 1945 nel convento ripano dove è stata seppellita alla sua morte, attualmente in attesa della firma del Papa sulla positio che la renderà ufficialmente Venerabile. Da circa vent’anni, cioè da quando è stato concluso il processo diocesano, questo luogo è meta ogni anno di pellegrinaggi di gruppi di preghiera e di devoti che vi si recano privatamente, anche per ricevere accompagnamento spirituale da parte delle monache.
Disorientamento nella popolazione il vedere prima raddoppiato il numero delle monache presenti nella comunità, poi dimezzato, ed infine prospettata la chiusura. Numerose sono state le richieste di spiegazione che ci sono pervenute da parte dei fedeli, su queste ed altre questioni, non essendo chiaro l’orientamento spirituale della nuova gestione subentrata negli ultimi due anni. “Per tali motivi il Consiglio Comunale di Ripatransone chiede, nel rispetto delle volontà e delle esigenze dell’Ordine, di tenere in considerazione, in previsione di scelte e decisioni future, l’inestimabile valore religioso e culturale che la presenza delle Suore Passioniste costituisce non solo per la comunità ripana, ma per un numero più vasto di persone. – scrive il sindaco Remo Bruni in una accorata nota stampa – Perdere una struttura come questa significherebbe cancellare un pezzo di storia e di tradizione troppo importanti per la Città e tutto il territorio circostante”.
