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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Aspro Consiglio comunale quello di sabato 30 novembre che, oltre a discutere sul ruolo dell’assessore Canducci e gli altri punti all’ordine del giorno, ha affrontato l’argomento avente ad oggetto “Ricognizioni e salvataggio degli equilibri di Bilancio 2013 – Modifica aliquote Imu – Assestamento generale e variazione del Bilancio 2013 e del Bilancio pluriennale 2013/2015 – Modifica ed integrazione del piano investimenti 2013″. Quella che ad oggi è stata definita la monovra beffa dei comuni furbetti. 

 

Punto stroncato sul nascere dalla mozione d’ordine del consigliere Pdl Pasqualino Piunti, facendo riferimento alle sedute consigliari; “a norma di regolamento l’ordine del giorno può essere integrato, – spiega il consigliere – in via d’urgenza consegnandone avviso almeno 24 ore prima della seduta in cui viene posto in trattazione”. Quindi i consiglieri dovevano essere in possesso del nuovo avviso di convocazione e dell’oggetto aggiuntivo all’ordine del giorno entro le 9.30 di venerdì 29 novembre; questo il contenuto della lettera consegnata al Prefetto della Provincia di Ascoli Piceno; documento protocollato seguito dall’abbandono dell’assise da parte di tutta la destra politica cittadina. Hanno lasciato l’assise anche Pellei e Gambini, dopo aver esposto le loro motivazioni e la contrarietà tanto che il punto all’ordine del giorno è stato approvato sul filo del rasoio; presenti al momento della votazione 13 persone il minimo numero garantito per poter votare questo specifico punto.

 

Con otto mesi di ritardo, l’11 novembre lo Stato comunica il taglio ai Comuni e “in 19 giorni è stato necessario trovare un modo per poter ritagliare vari fondi per coprire il buco da un milione di euro – chiosa il sindaco Giovanni Gaspari – Ad oggi non sappiamo quanto sarà ristorato dallo Stato”. Chiaro è, invece, l’aumento del 2 per mille dell’aliquota Imu sulla prima casa. I cittadini sambenedettesi, come tanti altri cittadini dei Comuni che hanno fatto questa manovra, si ritroveranno a pagare circa 50 euro a famiglia (stando ad una stima preliminare dell’Amministrazione). Insomma, l’emendamento presentato dal sindaco Gaspari e approvato con 12 voti favorevoli e un astenuto è relativo al rimborso da parte dello Stato della seconda rata 2013 dell’Imu sull’abitazione principale per 1 milione di euro: solo la metà dell’aumento deliberato il 19 novembre scorso. L’altra metà verrà dunque pagata dai cittadini e incassata dal Comune.