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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il Consiglio comunale di sabato ha lasciato un segno profondo nella compagine politica sambenedettese a causa della manovra beffa sull’Imu prima casa e la sua trattazione in assise . Il gruppo consigliare Pdl dopo l’esposto al Prefetto si rivolge all’organo regionale Ombudsman, al Tar delle Marche e, se ce ne sarà bisogno, presenterà un’interrogazione parlamentare.

“Non è un dispetto, chiediamo solo il rispetto delle regole e rivendichiamo l’importanza della discussione”. – dichiara il consigliere Pdl Pasqualino Piunti. E se il Popolo delle Libertà sul fronte nazionale ha vinto la battagli con il centrosinistra per l’abolizione dell’Imu sulla prima casa, i cittadini del Comune sambenedettese si ritroveranno a pagare un cifra che potrebbe variare dai 40 ai 100 euro a compensazione dell’aumento del due per mille solo per metà ristorato dallo Stato. Fatto grave per l’opposizione cittadina che non digerisce un bilancio, approvato sabato sul filo del rasoio, contraddittorio. Sulla stessa lunghezza d’onda anche Annalisa Ruggieri, Andrea Assenti e Bruno Gabrielli che sottolineano (a nome del gruppo consiliare Pdl e della lista civica Gabrielli) la non legittimità del punto inserito in extremis e, non essendo stata accettata la pregiudiziale mossa da Piunti, l’opposizione cittadina non ha partecipato al voto “in segno di estremo rispetto delle regole e il punto sul riequilibrio di bilancio rimane sub judice sino a pronunzia degli organi competenti da noi aditi”. È il segretario provinciale Assenti, inoltre, a sottolineare il procedere “dilettantesco” dell’Amministrazione che fa una manovra “in attesa di un deliberato governato e – si domanda – come potevamo dare un voto di fiducia se dal governo non c’è stabilità?”.

“L’Amministrazione Gaspari è stata salvata da Calvaresi, altrimenti la città era sotto commissariamento. – prosegue il consigliere Piunti – Il sindaco non può dare sempre la colpa al Governo, alla Provincia, alla Regione o ai Settori, piuttosto c’è bisogno di chiarezza anche all’interno del suo stesso partito. E se la granitica sinistra si sta sgretolando – riportando le parole di Assenti – l’ultimo affondo è riservato proprio a Calvaresi che dall’Udc al Nuovo Polo passando per Renzi, si è dimostrato essere la stampella dell’Amministrazione Gaspari garantendo il numero legale in consiglio, ma astenendosi: “ha votato la variazione del regolamento del verde pubblico per gli orti urbani e si astiene sul bilancio?”.