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ASCOLI PICENO – La consigliera Valentina Bellini (PD) torna ad attaccare l’amministrazione Castelli, questa volta su conti pubblici, patto di stabilità ed opere pubbliche. L’esponente democratica vuole far chiarezza sull’uso delle risorse pubbliche e sulle probabili deroghe al patto di stabilità. 

“Pensiamo ai possibili enormi debiti fuori bilancio, valga per tutti la telenovela Saba – dichiara Bellini – e l’incertezza di tante voci in entrata nel bilancio a fronte di uscite certe e sempre costanti; abbiamo denunciato gli sprechi sfacciati per le spese di rappresentanza e di propaganda, basti pensare alla bella e patinata rivista Arengo news. L’altro grande problema – continua – è la gestione a dir poco allegra del patto di stabilità che è una legge dello Stato nata per porre un limite agli sprechi e alle spese di tanti Enti pubblici a tutti i livelli. Non è possibile per legge affidare incarichi, bandire appalti se non si ha la certezza di fondi appositamente destinati (i “soldi in tasca”, per dirla più semplicemente). Operare altrimenti significa uscire dal patto di stabilità e formare altri debiti pubblici, cioè di tutti noi“.

Altra questione rilevante è quella delle opere pubbliche. “L’ amministrazione Castelli ha contratto mutui (per un totale di circa 12.000.000 di euro, che gli ascolani dovranno pagare per i prossimi vent’anni) e ha dato vita ad una serie di opere pubbliche che non solo hanno carattere di normale amministrazione, come il rifacimento di marciapiedi e di pezzi di strada, fatti a puro scopo di visibilità elettorale, ma che non giovano minimamente alla ripresa della città. Anzi, rischiano di mortificare ulteriormente la già difficile situazione di tante imprese. Dal 5 Marzo, infatti, pesano a carico dell’amministrazione – cioè dei cittadini – più di 3.000.000 di euro di fatture che dovrebbero essere pagate alle imprese per lavori assegnati e parzialmente o interamente svolti, ma che nei fatti l’amministrazione non può onorare perché ciò significherebbe uscire dal patto di stabilità e non rispettare la legge“.

Per la consigliera l’amministrazione, tramite la presenza di cantieri in tutta la città, danneggia i cittadini in tre modi: “ha imposto sulle spalle degli ascolani un mutuo enorme che i nostri figli dovranno pagare nei prossimi anni, presumibilmente utilizzando il denaro per far fronte a spese correnti; contrae ulteriori debiti con le imprese a cui ha affidato lavori senza la certezza del denaro per remunerarle; mortifica ulteriormente le imprese stesse che a fronte di lavori svolti, e dunque acquisto di risorse e pagamento di manodopera, vengono deprivati ulteriormente di liquidità”.

Lo scenario che si apre secondo Bellini è alquanto preoccupante. “Questa gestione, se non viene fermata, può portare la nostra città al dissesto finanziario, come è successo in altre città d’Italia da Catania a Salerno fino ad Alessandria per passare naturalmente per la Roma del sindaco Alemanno. Nelle prime settimane del 2014 naturalmente qualche fattura verrà liquidata, ma nel giro di un paio di mesi i pagamenti si interromperanno perché si sarà già sconfinato dal patto di stabilità del 2014. Si è formata insomma un’ulteriore bolla debitoria che ci trascineremo nel 2014 e di cui 3.000.000 di euro sono solo la punta dell’iceberg”.

La ricetta per far fronte a tutti questi problemi risiede nella “condivisione delle difficoltà con i cittadini, tagliando gli sprechi veri della macchina amministrativa e comunicando con trasparenza le motivazioni; evitare assunzioni, promozioni o incarichi esterni a puro scopo clientelare; smetterla con appalti di nuovi lavori, specie se non strettamente necessari o significativi davvero per la città; smettere di assegnare incarichi, lavori e servizi con le procedure cosiddette in economia, rivolgendosi solo ai soliti noti per una distribuzione più equa delle risorse pubbliche; la massima trasparenza nell’utilizzo del poco denaro pubblico che c’è è la principale garanzia di giustizia e dunque di maggior benessere per la comunità”.