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ASCOLI PICENO – Sulla questione ex Coalac – Cooperlat, interviene anche il parlamentare Luciano Agostini si rivolge al Ministero dello Sviluppo economico e al Ministero dell’Agricoltura. Di fronte alle preoccupazioni sui cambiamenti che potrebbero mettere a rischio alcune realtà del territorio e il loro indotto, le forze politiche locali tentano di collaborare per la tutela dei lavoratori e dell’economia territoriale tout court. Dopo il tavolo tecnico aperto ad Ancona, alla presenza del sindaco Castelli, i sindacata e la Coldiretti, e le direttive del governatore Spacca, l’esponente del Partito Democratico avanza due interrogazioni circa la situazione derivata dalla gestione della società cooperativa Cooperlat con particolare attenzione alla ex Colac di Ascoli Piceno e alle azioni del sindaco ascolano. 

“Sin dall’inizio della vicenda, il sottoscritto ha silenziosamente sollecitato un’unità di intenti sia nell’azione che nelle iniziative da intraprendere. – interviene in una nota alle interrogazioni Agostini – Purtroppo ciò non è stato riscontrato nell’azione del sindaco Castelli il quale sembra più concentrato alla sua campagna elettorale piuttosto che a una corale azione amministrativa avente un solo obiettivo: la salvaguardia delle produzioni locali. Tant’è che se ne è avuta ulteriore dimostrazione nell’incontro di ieri nel quale né il sottoscritto membro della Commissione agricoltura né l’assessore regionale con delega al Piceno Canzian sono stati chiamati a partecipare all’incontro con il presidente Spacca, le organizzazioni sindacali e, chissà perché, solo da un’organizzazione di categoria agricola”.

Al di là della stoccata al sindaco Castelli, l’onorevole Luciano Agostini chiede al Ministero dello Sviluppo economico se non sia necessario convocare il presidente del CdA e i rappresentanti delle tre cooperative ricorrenti al fine di prevenire ulteriori danni al sistema piceno e teramano, allargarlo da 9 a 11 membri e, per pura funzione di controllo, quantificare le violazioni della Cooperlat. Al Ministero dell’Agricoltura, invece, si chiede la verifica dell’esistenza di finanziamenti pubblici in corso per piani di miglioramento aziendale e la possibilità di istituire un tavolo di lavoro per seguire l’evolversi della situazione per evitare la riduzione della produzione nello stabilimento ascolano.