Articolo
Testo articolo principale

ASCOLI PICENO – Per ora quello che si sa con sicurezza è che le primarie del PD ci saranno e si svolgeranno il 9 marzo. La persona più votata diventerà il candidato sindaco alle prossime amministrative di maggio. Per ora l’unica candidatura certa è quella di Valentina Bellini e il termine ultimo per presentarne altre è il 1 febbraio. Nei prossimi giorni, quindi, potremmo assistere a colpi di scena e forse verrà sciolta la riserva sulla tipologia di primarie, interne o di coalizione. Valentina Bellini è stata per più di venti anni docente di lettere e da pochi mesi è diventata dirigente scolastico. Ha aderito al partito democratico nell’anno della sua costituzione e da allora non ha mai smesso di fare politica attiva nella città di Ascoli. Attualmente è consigliere comunale di opposizione.

Perché la scelta di candidarsi? “Mi candido perché da quattro anni partecipo attivamente alla vita politica della mia città condividendo questo impegno con altre persone del mio partito che hanno lavorato insieme sui tanti problemi di Ascoli, in cerca di soluzioni profondamente nuove per la città. Ascoli non può permettersi altri cinque anni di Castelli, sarebbe il colpo definitivo. Dopo 15 anni c’è necessità di un reale e profondo cambiamento nella politica ascolana, di nuove energie, di maggiori competenze. Vorrei interpretare questa esigenza insieme a tanti che sono pronti a mettersi a lavoro insieme a me”.

Quali sono i temi fondamentali del programma con cui si presenterà alle primarie? “Il programma completo sarà quello che il partito democratico sta definendo nella sua assemblea e che condividerò con gli altri candidati alle primarie. Posso dire quali sono i punti prioritari per me: trasparenza nelle scelte amministrative; sostegno delle difficoltà di tanti ascolani, specie i giovani; un assetto urbano sostenibile, a impatto ambientale zero; un impegno per la città che guardi ai prossimi anni e alle prossime generazioni e non alle scadenze elettorali. Quindi, trovare nuove risorse, nuove opportunità economiche, dall’artigianato al turismo, alla cultura fino ai settori industriali specifici legati al territorio. Tutto lo sforzo e il lavoro dovranno essere concentrati lì, bisogna ritrovare il futuro che molti ascolani pensano di aver perso”.

Guardiamo oltre il 9 marzo. In che modo il PD ed un’eventuale coalizione possono vincere la competizione elettorale di maggio? “Saranno il senso di responsabilità e il coraggio a farci vincere questa partita, tanti sono i gruppi politici e le realtà cittadine ormai consapevoli che la sciatteria, il pressappochismo, la scarsità di competenze e il personalismo della giunta Castelli siano dannose per la città; questa consapevolezza ci deve portare a trovare progetti il più condivisi possibili. Ma per farlo bisogna avere il coraggio di cambiare completamente mentalità, di non pensare ai vecchi metodi degli accordi politici tra le sigle e alla distribuzione degli incarichi (“tu fai l’assessore, io prendo tre presidenze ecc”) ma ai progetti, alle soluzioni più giuste per Ascoli. E alle persone più adatte allo scopo. Su questa premessa, si parla e si lavora con tutti”.

Qual è la politica giusta da intraprendere? Cosa farà per inaugurare la campagna elettorale delle primarie? “Quella che ormai la politica ha troppo spesso dimenticato, gambe in spalla e faccia a faccia con i cittadini, quindi incontri continui con le persone, non solo per ascoltarle ma per capire meglio i problemi, presentare le nostre idee e trovare insieme soluzioni, senza clientelismi o piaceri personali. L’unica promessa che faremo sarà quella dell’impegno, del miglioramento continuo delle nostre competenze e della condivisione delle scelte che facciamo. In altre parole, diremo chiaro che il voto non lo chiediamo in cambio della riparazione del pezzetto di marciapiedi davanti casa o per un ruolo da armigero alla Quintana. Queste richieste si possono ottenere, forse, da Castelli e i suoi che altro non sanno fare. Noi vogliamo puntare in alto, per rimanere agli esempi fatti, lavorare per delle strade sicure e per una Quintana che sia uno spettacolo sempre più coinvolgente e sempre più vetrina della bellezza della città e che per questo deve essere tenuta lontana dai politici che la utilizzano solo per sé e per il loro potere”.