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ROCCAFLUVIONE – Un’assemblea molto partecipata quella convocata dal comitato No Plesso Scolastico Capodipiano congiuntamente all’opposizione consigliare per ribadire la contrarietà alla costruzione di una nuova scuola a Capodipiano di Venarotta e la conseguente chiusura dell’attuale plesso di Roccafluvione. Tra gli assenti il sindaco e la giunta che fa da contraltare alla massiccia partecipazione e le 850 firme raccolte per la petizione popolare che propongono la ristrutturazione e il potenziamento della scuola di via Leopardi.

Sono intervenuti, dunque, il presidente del comitato Dario Tomassetti e il vice Francesco Vitelli che ha relazionato sugli aspetti anche tecnici riguardanti il bando con cui è stato finanziato il Plesso di Capodipiano, mostrando le quote di compartecipazione dei vari enti sostenitori per raggiungere il primo stralcio di 1.730.000 di cui il Comune dovrà garantire 248 mila euro; cifra molto più sostanziose rispetto ai 220 mila euro stimati per la ristrutturazione del plesso di Roccafluvione. A parlare anche il consigliere Guido Ianni che in qualità di insegnante ha parlato delle deroghe montane previste dal DPR 81 del 2009 che permettono agli attuali plessi di Roccafluvione e Venarotta di formare classi anche con soli 10 alunni; deroghe che si perderebbero con l’accorpamento in un unico plesso che si trova tra l’altro fuori dal territorio comunale di Roccafluvione in una zona di aperta campagna, da espropriare per la cifra di 200 mila euro, senza servizi legati alla scuola e che dista più di due chilometri e mezzo. La relazione del comitato si è conclusa con l’intervento di Alfonso Giuliani che si è soffermato sull’importanza economica, sociale e culturale di mantenere la scuola a Roccafluvione crocevia naturale e perfetto punto di collegamento tra la montagna e la città.

Il dibattito, coordinato da Francesca Di Legge, è stato caratterizzato da molte domande e da diversi interventi; occasione questa per stimolare ulteriormente il lavoro del comitato No Plesso Scolastico Capodipiano. “Dopo il successo di venerdì non abbiamo intenzione di cullarci sugli allori ed andremo avanti finché non avremo raggiunto l’obiettivo di mantenere le scuole a Roccafluvione – fanno sapere – e non cercheremo di fare pressioni solo sul nostro Comune, ma cercheremo di instaurare un dialogo con tutti gli enti superiori tra cui la stessa Regione a cui verranno inviate le firme dei cittadini che dichiarano il loro no“.