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ASCOLI PICENO – E’ durato più di due ore il faccia a faccia tra Claudio Travanti e il Procuratore Capo della Repubblica Michele Renzo. Un incontro dove l’ex assessore ha confermato le accuse verso l’attuale Amministrazione Comunale, annunciando che nei prossimi giorni protocollerà un esposto dettagliato riguardo le assunzioni incriminate facendo nomi, date e luoghi. La vicenda nasce circa un mese fa quando, durante una conferenza, Travanti denunciò che Piceno Gas e Ascoli Servizi Comunali, società partecipate del Comune, avrebbero assunto persone a tempo indeterminato senza che ci fosse stato un concorso pubblico, aggiungendo che fu offerto anche a lui un posto fisso in cambio del suo abbandono dell’attività politica, proposta poi rifiutata. Parole che scatenarono l’ira del primo cittadino che si recò subito in Procura presentando un esposto contro il suo ex membro della Giunta.

 

“Sono stato sentito come persona informata sui fatti – esordisce Travanti – in merito alle assunzioni fatte da Ascoli Servizi Comunali e Piceno Gas. Sono felice che ora anche la procura di Ascoli cominci a muoversi per fare luce su questi meccanismi così come sta avvenendo in altre città d’Italia. Io ho detto tutto quello che sapevo, quando venni a sapere di questi fatti mi recai subito da Castelli per esprimergli la mia contrarietà a riguardo, lui mi disse che o ero con lui o contro, io ribadii la mia posizione e pochi giorni dopo fui cacciato. Il primo assunto dall’Ascoli Servizi Comunali fu il nipote di Sergio Laganà che fu colui che realizzò la documentazione per la realizzazione della società. Ho ribadito che un posto fu offerto anche a me fornendo tutti i dettagli, questa era una denuncia che andava fatta perché ad Ascoli ci sono 8.000 disoccupati che non hanno potuto fare un regolare concorso per essere assunti”.

 

Non si è fatta attendere la replica del sindaco Castelli, secondo cui Travanti è stato ascoltato in Procura in seguito alla denuncia fatta in data 19 febbraio dal primo cittadino nei suoi confronti, per le dichiarazioni false e diffamatorie rilasciate alla stampa. Nell’esposto in questione vengono respinte tutte le accuse mosse dall’ex assessore, specificando che i rapporti di lavoro, stabilizzati in forza di atti transitivi, non sono poi stati trasformati in contratti di lavoro a tempo indeterminato e che quindi le accuse sono assolutamente infondate. Sempre nella denuncia si legge che mai secondo Castelli c’è stato un’incontro con Travanti dove lui gli abbia rappresentato i fatti raccontati poi alla stampa, con il primo cittadino che sottolinea l’assoluta trasparenza della sua Amministrazione che per questo deve essere tutelata.