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ASCOLI PICENO – Non solo mimose per la ricorrenza dell’otto marzo, ma anche uno sguardo particolare sulla situazione lavorativa delle donne. Saranno circa diecimila i questionari che la Cna di Ascoli distribuirà nelle prossime settimane alle lavoratrici, sia che esse siano imprenditrici, libere professioniste o dipendenti, di tutta la provincia Picena per avviare un monitoraggio dettagliato delle condizioni e delle problematiche lavorative delle donne. Un’azione, che come sottolinea il presidente provinciale della Cna Luigi Passaretti, che mira a fare emergere quelle che sono le vere problematiche che una donna incontra sul posto di lavoro, così da poter intraprendere misure concrete e specifiche per cercare di eliminare alcune criticità o rendere meno gravose alcune situazioni, sia per quanto riguarda i servizi e sia per l’aspetto burocratico.

 

Donne che nella confederazione artigiana ascolana svolgono già un ruolo importante, visto che di dodici presidenti di unione sei sono del gentil sesso: Cinzia Alfonsi per i Giovani Imprenditori, Doriana Marini per Federmoda, Barbara Tomassini all’unione Artistico e Tradizionale, Isabella Mandozzi all’Alimentare, Cesarina Vagnoni nel comitato Impresa Donna e Sandra Gouevia presidente dell’unione Benessere e Sanità.

 

“Partiamo da un dato non certo esaltante – spiega Irene Cicchiello funzionaria del comitato Impresa Donna della Cna di Ascoli – ovvero che il tasso di disoccupazione femminile è tre volte superiore a quello maschile. E in questo contesto emerge che nel 2013 ben 115 donne hanno lasciato il lavoro esclusivamente per la nascita di un figlio, e la metà di loro non lo avrebbero fatto se ci fossero state strutture idonee di supporto. Per venire incontro a questo noi proponiamo l’istituzione degli asili condominiali, poi come Cna mettiamo in campo anche i congedi parentali e i bonus bebè dove se una donna torna a lavoro prima che finisca il periodo maternità l’Inps in quel lasso di tempo si accolla l’onere della retta dell’asilo. Questo questionario nasce dalla volontà di fare una mappatura di quelle che sono le esigenze e le criticità soprattutto nella conciliazione dei tempi di vita con i tempi di lavoro. Tutto questo per trovare delle risposte per quello che la Cna può fare, ma soprattutto per portare queste necessità nei vari tavoli di lavoro. I questionari arriveranno tramite mail alle lavoratrici o potranno essere presi cartacei nelle nostre sedi”.