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GROTTAMMARE – Lungo la strada che congiunge il casello autostradale di Grottammare alla Valtesino, vicino alla piscina comunale, sorgerà il nuovo centro culturale ANIMA, commissionato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno e progettato dall’architetto Bernard Tschumi. Pensata come strumento di rilancio del territorio e di raccordo con i flussi turistici della costa adriatica, ANIMA (Arti, Natura, Idee, Musica, Azione) diventerà il nuovo polo pubblico della cultura, un generatore urbano per lo sviluppo dell’area circostante, un edificio che nelle ambizioni dei soggetti promotori dovrebbe assumere nel tempo la funzione di “alveare sociale” in cui confrontarsi sui temi di cultura e sviluppo.

Per far questo la Fondazione si è affidata al talento di Bernard Tschumi, architetto di fama internazionale. Il punto di forza di ANIMA risiede nella sua struttura e nell’eccezionalità della sua costruzione, visto che per Tschumi è il primo lavoro in Italia. L’edificio nel complesso è un quadrato (72×72 metri) con una sala centrale che contiene un auditorium, leggermente ruotata e da cui si dipanano quattro corti trapezoidali. Verso sud è posto il cortile di ingresso mentre a est c’è un ampio cortile interno, illuminato dall’alto, con ambienti distribuiti sul fianco, ciascuno con specifiche aperture nella parete. Verso nord invece c’è il cortile esterno, sopraelevato, con piccole aperture funzionali, e a ovest il cortile-giardino a protezione della sala principale dal rumore della strada.

I quattro cortili sono il cuore propulsivo di ANIMA, ospiteranno le attività e gli eventi organizzati. Per muoversi in questi spazi sarà possibile utilizzare alcune rampe che collegano tutte e quattro le corti, che possono così chiudersi in un percorso. Ogni cortile ha una propria funzionalità nell’intero sistema. Il primo, verso sud, si trova interno al perimetro dell’edificio ma si comporta come se fosse un vestibolo esterno; il secondo cortile, verso est, costituisce il centro del complesso. Sul lato che guarda la sala principale si trovano sale per riunioni e spazi dedicati alla ricerca distribuiti dal piano terra fino all’ultimo piano. Sul lato nord, dietro la sala principale, il terzo cortile si pone al di sopra di spazi di servizio che si inseriscono nella pendenza del terreno. Al di sopra di tali spazi, il terzo cortile è realizzato in pietra e può essere usato in modo diversificato. Continuando il percorso intorno alla sala principale si scende nel quarto cortile, il giardino ospitato nel lato ovest, circondato da un alto muro che protegge i visitatori dal rumore del traffico.

L’involucro esterno è realizzato in un unico materiale, un cemento leggermente trattato in superficie. Dall’esterno ANIMA appare come un quadrato con quattro facciate equivalenti con la copertura come quinta facciata. Nella concezione di Tschumi le quattro pareti restituiscono un linguaggio differente che coniuga astrazione e figurazione, casualità e regola. L’architetto ha cercato di realizzare una composizione informale, “in un’epoca di crisi economica, indulgere in geometrie formali ottenute attraverso complesse curve volumetriche non ci sembra una scelta responsabile. Il tempo dell’iconismo sembra essersi concluso, insieme alle arbitrarie forme scultoree del passato recente, spesso realizzate senza considerazione per il contesto, il contenuto e il budget” ha dichiarato. In questo senso ANIMA è un progetto intellettuale e sociale prima di essere formale, in cui il dialogo con altre discipline, dall’arte alla letteratura fino alla musica, è stato il reale obiettivo perseguito.

Le pareti sono dotate di aperture e forature studiate in modo distinto. La facciata est soddisfa le esigenze funzionali degli ambienti che si trovano nell’ala orientata in quella direzione, offrendo il necessario equilibrio tra luce, aria e ombra, dando luogo a un vivace sistema di aperture. La facciata ovest è composta da due muri che contengono il giardino, le forature curve offrono aperture che illuminano la sala principale e permettono a quest’ultima di aprirsi sul giardino. ANIMA sarà funzionale anche nelle ore notturne grazie a un sistema di illuminazione che accentua le forature presenti nelle facciate.

Il resto dell’articolo sulla rivista Piceno33.