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ASCOLI PICENO – Il PRG è stato approvato ma la polemica tra maggioranza e opposizione continua. Mentre il documento veniva votato con l’importante sostegno dell’UDC, il PD è tornato sulla questione dell’area ex-carbon, questa volta a seguito delle dichiarazioni del prof. Cervellati che ha parlato di “bomba di amianto” innestata in quella zona. Il partito ha chiesto formalmente al sindaco conto della sua ordinanza del 26 settembre scorso, che chiedeva con perentorietà alla società Restart l’immediata messa in sicurezza del sito con relativa verifica statica degli elementi di fibrocemento a rischio e attivazione di ogni procedura cautelativa a riguardo.

“Vogliamo ricordare – dichiara Valentina Bellini – che a fronte di una segnalazione circostanziata fatta dal Dipartimento di Prevenzione dell’Asur Marche 5, il sindaco si affrettò opportunamente a chiedere alla Restart intervento immediato; non sappiamo cosa ne è di questa richiesta a sette mesi dall’ordinanza”. “Siamo sicuri – continua la consigliera – che saremo tranquillizzati dall’avvenuta rimozione, ma ci piacerebbe saperlo. Il Sindaco, invece, si è rifiutato di rispondere alla nostra richiesta in Consiglio, intimandoci con disprezzo a presentare richiesta scritta. Come se la salute degli ascolani fosse una questione burocratica tra un consigliere e il sindaco, e non un principale dovere del primo cittadino rassicurare tutti su un pericolo incombente per tutti noi”.

La questione dell’amianto nella ex Carbon non va però confusa con il percorso urbanistico dell’area, “la necessità di intervenire prontamente per rimuovere questo rischio per i cittadini non può in alcun modo essere considerato argomento utilizzato da chi sostiene l’accelerazione dell’iter tramite variante” sottolinea Bellini. “Una cosa sono gli interessi del tutto legittimi e l’urgenza a far presto di investitori privati su un pezzo di città – conclude – altra, ben più seria e non negoziabile, è la tutela della salute dei cittadini. A qualunque privato è chiesto prima di tutto di non danneggiare con le sue proprietà la salute degli altri, a prescindere da ogni sua altra, personale e legittima necessità. La stessa cosa il sindaco ha chiesto giustamente alla società Restart. Come cittadini abbiamo diritto di sapere cosa ne è della sua ordinanza”.