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ASCOLI PICENO – Sono il luogo più importante del territorio, hanno rappresentato il potere e la politica di una comunità, ma anche il centro di commerci e scambi; parliamo delle piazze, quei luoghi che rappresentano uno degli elementi caratteristici della città ascolana. E ad aprire un dibattito sul tema è la sezione ascolana di Italia Nostra che vuole custodire i tesori cittadini a favori di quanti viaggiano alla ricerca del bello.

“I turisti, se da una parte restano ammaliati dalla magica armonia di Piazza del Popolo, una delle più belle piazze del mondo, dall’altra ammirano con stupore l’imponenza e lo spazio metafisico di Piazza Arringo. – spiegano – Senza dimenticare che per il momento non possono valutare l’importanza di Piazza Ventidio Basso, di cui solo in parte riescono a intuire il fascino misterioso, ora non completamente espresso per la presenza tremendamente invasiva del traffico e delle auto in sosta. Ma, quando anche questo angolo della città verrà riportato al primitivo splendore, un’altra gemma si aggiungerà a quelle che già ora risplendono nel panorama della città“.

È con quest’animo che la sezione, presieduta dal professor Gaetano Rinaldi, stilano un documento che invita ad adottare criteri rigorosi riguardo il decoro urbano per salvaguardare la bellezza della città. Forti di queste motivazioni, presentano un appello firmato da 2000 cittadini ascolani per pedonalizzare Piazza Arringo; hanno aderito all’iniziativa anche Archeoclub, Legambiente, Fai, Ascoli Nostra e Madre Terra.

Ma la bellezza delle piazze ascolane è sufficiente ad attrarre turisti o è necessario organizzare iniziative più disparate per ottenere migliori risultati? Per la sezione Italia Nostra la maggior parte dei visitatori “giunge ad Ascoli non tanto per fruire delle manifestazioni più o meno interessanti, quanto per godere dall’armonia e dalla bellezza delle piazze e di quel suo unicum architettonico, che sovente vede occupato e quasi nascosto da installazioni invasive, restandone così perplessa e contraddetta”.

Considerando che una città come Ascoli si presta ad accogliere dei flussi di nicchia, dovrebbe essere di primaria importanza la taratura delle manifestazioni per favorire e invogliare la permanenza dei turisti. “Il nostro giacimento è già presente in città, si tratta solo di valorizzarlo e renderlo fruibile. – dichiara la sezione – La realizzazione di un Distretto delle Risorse Culturali, che si fondi su una autentica cultura del territorio e si ponga l’obiettivo di tutelare, valorizzare e rendere fruibili le risorse presenti nella città e nel suo comprensorio, è di certo un valida risposta a questa esigenza”. Insomma, liberare da improvvisazioni e traffico le Piazze, il Duomo cittadino, Sant’Emidio e il Palazzo Vescovile potrà restituire il vero valore artistico, religioso o culturale alla città. Ma questo intervento dovrà essere il primo di una lunga serie.