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GROTTAMMARE – Il lavoro su Anima prosegue. Oggi e domani gli uffici comunali e i tecnici della Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno continueranno a lavorare sulla predisposizione del documento da inviare alla Soprintendenza in risposta al preavviso di diniego. La questione, infatti, si prepara a diventare un caso nazionale con Fondazione e Comune di Grottammare in prima linea. Tra gli obiettivi anche quello di far giungere la notizia di ciò che sta accadendo nel Piceno anche ai responsabili del Ministero per i Beni e le Attività Culturali della capitale, affinché siano informati sul prestigio del progetto e sui danni di immagine che la cultura italiana potrebbe ricevere da una sua bocciatura. 

“Per il valore economico dell’investimento, l’esemplarità politica del percorso partecipativo messo in atto, il prestigio culturale del progetto di Bernard Tschumi e, soprattutto, il significato strategico che una simile operazione potrebbe avere per il nostro territorio – affermano il presidente della Fondazione Vincenzo Marini Marini e il sindaco Enrico Piergallini – riteniamo che il dibattito su Anima non possa rimanere confinato a livello locale ma debba interessare l’opinione pubblica e la politica nazionale. Nelle intenzioni della Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno, soggetto che ha promosso e finanziato la realizzazione dell’opera, il nuovo centro culturale è stato concepito non solo per riscattare con un’architettura di grande sensibilità un contesto ambientale compromesso da interventi discutibili, – spiegano in un comunicato – ma soprattutto per creare i presupposti per un miglioramento qualitativo e quantitativo dei flussi turistici sul territorio”.

A fermare la realizzazione uno stop burocratico; e il caso ha voluto che il diniego della Soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici delle Marche è giunto al Comune di Grottammare lo stesso giorno in cui, al Centre Pompidou di Parigi, veniva aperta al pubblico una esposizione retrospettiva sulla prima opera realizzata in Italia dall’architetto Bernard Tschumi, già autore del Parc de la Villette a Parigi e del Museo dell’Acropoli di Atene. In esposizione oltre un anno e mezzo di idee e progetti, un percorso che ha sollevato l’attenzione e gli apprezzamenti di molti e basato – come dichiarano Comune e Fondazione – sul coinvolgimeno della comunità e delle istituzioni, compresa la Soprintendenza.