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ASCOLI PICENO – “Cari amici ascolani, sono venuto tra voi senza troppi programmi, ma con tanta voglia di aiutarvi a incontrare Gesù. A immagine di Gesù, cercherò di essere il buon ‘pastore’, pronto a dar la vita per le proprie pecore”. Con queste parole il nuovo vescovo della diocesi picena, monsignor Giovanni D’Ercole, ha iniziato l’omelia nel corso della celebrazione eucaristica di ieri pomeriggio in duomo, in occasione del suo ingresso ad Ascoli. Nella sua semplicità che da sempre lo caratterizza, il vescovo ha parlato a braccio, ringraziando tutti i fedeli per il grande affetto dimostrato e senza nascondere la propria commozione.

“So di dover servire amando – ha proseguito D’Ercole – e amare comporta sacrifico e dedizione nel nutrire i fedeli con il cibo della verità e del bene, con la parola di Dio e i sacramenti. Aiutatemi, fratelli e sorelle, a restare fedele a questa missione. Pregate perché impari ad amare sempre più il Signore e voi. Pregate perché non diventi funzionario o mercenario, burocrate ecclesiastico o imprenditore del sacro. Pregate perché non fugga davanti alle mie responsabilità e abbia il coraggio di restare saldo nella fedeltà a Gesù Cristo”.

Non è poi mancato, ovviamente, il ringraziamento al pontefice, in quanto è stato proprio Bergoglio, un mese fa, a nominarlo vescovo di Ascoli. “Il mio ingresso in diocesi – ha sottolineato, appunto, monsignor D’Ercole – seguendo l’esempio e le parole di papa Francesco, al quale rinnovo totale adesione e obbedienza filiale, è avvenuto attraverso la ‘porta dei poveri’, cioè incontrando quanti, per varie ragioni, vivono ai margini della società o sono essi stessi ‘periferie umane’: immigrati, carcerati, ammalati, anziani soli, disabili, disoccupati, giovani in cerca di futuro, persone senza speranza. Nel mio servizio tra voi intendo essere padre e pastore di tutti, a cominciare da chi è in difficoltà. Desidero essere padre della fede, guida e punto di riferimento per aiutarvi a vivere nella fedeltà a Dio e alla Chiesa. Mi faccio sin d’ora ‘ascolano’ – ha concluso il nuovo vescovo nel corso della sua prima omelia in duomo – pronto a condividere le vostre gioie e le vostre preoccupazioni. So che posso contare su una Chiesa viva, amante della liturgia e costantemente ringiovanita dallo Spirito, ricca di comunità, associazioni, movimenti e gruppi ecclesiali. Lavorerò instancabilmente perché la diocesi sia sempre più una famiglia, intorno a me e ai sacerdoti. Ascoli, città di fede mariana, accoglie come vescovo un innamorato di Maria – ha concluso D’Ercole – Alla Madonna delle Grazie, sin d’ora, affido la diocesi e il mio ministero episcopale, chiedendole il dono della fedeltà, dell’umiltà e della dedizione sino all’estremo”.