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ASCOLI PICENO – “Siamo rimasti isolati, ci hanno dimenticato: al sindaco Guido Castelli chiediamo soltanto di lasciarci lavorare”. È l’appello accorato che arriva dai commercianti penalizzati dai lavori di riqualificazione di piazza Ventidio Basso, in questi giorni coinvolti nel totale black out – per veicoli e pedoni – della zona per i lavori di asfaltatura. I commercianti fanno voce univoca e chiedono un incontro pubblico con il sindaco Guido Castelli e l’assessore allo Sviluppo e al Commercio, Alessandro Filiaggi, con tanto di operatori della stampa, prima dell’inaugurazione della piazza, prevista per il 15 luglio, per esporre al sindaco le loro richieste: una vera zona franca per le tasse, chiarimenti sul piano traffico, una reale collaborazione nella valorizzazione commerciale e turistica della zona. “Chiediamo a Castelli di essere considerati come degli interlocutori nel piano di riqualificazione del centro storico, sediamoci e studiamo assieme una strategia per dare nuovo impulso a questa città che vive di piccoli commercianti come noi. I continui e prolungati disagi dovuti ai lavori della piazza hanno causato una perdita del 50% del fatturato. Ora un passaggio chiave è la modifica al piano traffico, vogliamo capire come il sindaco intenda gestire il passaggio in questa zona. Per noi è di vitale importanza”.

“Avremmo diritto a un risarcimento per questi mesi di disagi – dicono Ivan Amadio e Vittorio Palatroni – che hanno dimezzato gli incassi. Da parte del Comune di Ascoli c’è stata una totale assenza di comunicazione, non siamo stati minimamente coinvolti in quello che stava accadendo e ancora oggi nessuno è venuto a parlare con noi per spiegarci cosa si intende fare di questa zona e della nuova piazza. Eppure lavoriamo qui da molto e abbiamo sempre contribuito alla ricchezza di questa città”.

Assieme ai commercianti storici, a farne le spese sono anche i giovani, che nonostante la crisi provano a crearsi un proprio spazio nel mercato. “In una città che si vanta di dare impulso all’imprenditoria giovanile – dice Mario Campanelli, proprietario della gastronomia Questione di Gusti – la mia attività nata appena un anno e mezzo fa, è stata fortemente colpita da questo blocco. I lavori mi sono costati più del 60% degli incassi di questi ultimi tre mesi. Largo dei Parisani era un passaggio strategico per tutte le persone che da altri quartieri venivano in centro, sia per sostare che per fare acquisti. Ora tutto questo non c’è più e le ultime due settimane sono state devastanti. Dopo mesi di false promesse, credo sia arrivato il momento che qualcuno ci riceva e ci dica di che morte morire”.

“Con immensi sacrifici abbiamo sopportato i lavori in via Niccolò IV, durati un anno – dicono Antonio Ciccanti del Pub Niccolò IV, Lucio Mariani e Teresa Pespani della Ferramenta Pespani – e ora, con questo disagio siamo arrivati al limite della sopportazione. Siamo stanchi di false promesse e piani di riqualificazione, chiediamo solo che sia rispettato il nostro diritto di lavorare, a cominciare dall’amministrazione. Sediamoci attorno a un tavolo e una volta per tutte affrontiamo i problemi reali”. “L’intero centro storico si è trasformato in un cantiere a cielo aperto – si lamenta Valeria Giannelli della merceria L’Arcolaio – con lavori in corso Mazzini, piazza Viola, piazza Ventidio Basso, così non è più possibile lavorare. Che qualcuno si degni di ascoltarci e si pensi assieme a un modo per recuperare questi mesi drammatici per tutte le attività del centro”. E sulla chiusura al traffico di via delle Torri il coro è unanime. “Così siamo rimasti completamente isolati, non abbiamo più visibilità – dicono in particolare Manuela Natalini della Piccola Lavanderia, Antonio Narducci di Il mondo di Erloc, Giancarlo Proietti di Antichità, Laura Morganti di Idrotermica Ap, Norma Quarta del Tabacchi – il passaggio si è arrestato di colpo e anche le nostre tasche. Ci sentiamo soli, abbandonati dai nostri amministratori”.

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