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ASCOLI PICENO – Avviata l’ultima fase delle ricerche, cala lo sconcerto sull’incidente avvenuto nei cieli ascolani. “I velivoli erano efficienti – ha spiegato il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, prima di riferire alle Commissioni riunite Esteri e Difesa sulle armi da consegnare ai curdi -. Le cause della collisione non sono note e saranno oggetto di una indagine tecnica disposta dalla Difesa oltre a quella della magistratura”.

Infatti proprio la Procura di Ascoli Piceno ha aperto un fascicolo d’inchiesta con l’ipotesi di disastro aereo colposo; il procuratore capo Michele Renzo l’ha affidata al sostituto procuratore Umberto Monti. Anche l’Aeronautica militare ha nominato una sua commissione d’inchiesta per far luce sull’accaduto; già nel pomeriggio di martedì 19 agosto un team di esperti della Sicurezza del Volo aveva raggiunto le colline picene per i primi rilievi, oltre che i coordinamenti per le ricerche.

I due Tornado erano decollati dalla base stanziale del Sesto Stormo di Ghedi, in provincia di Brescia per “una missione addestrativa pianificata ed approvata secondo le regole del volo, propedeutica ad un’esercitazione Nato in programma nel prossimo autunno”. I quattro militari coinvolti erano piloti esperti, erano capitani, ed è ancora tutto da chiarire riguardo le dinamiche dell’incidente. Stando ad alcune ricostruzione, i due velivoli si sarebbero scontrati perpendicolarmente, mentre percorrevano una delle aerovie a disposizione per un addestramento.

Ora, pur nello sconforto dei quattro membri dell’equipaggio vittime dell’impatto, le forze politiche chiedono di fare immediata chiarezza. Sono martedì sera le prime dichiarazioni del deputato Pd Dario Ginefra, alle quali seguono quelle di Lara Ricciatti di Sel che ha già predisposto un’interrogazione parlamentare al ministro della Difesa per fare chiarezza sui luoghi interessati dalle esercitazioni militari aeree, sulle quote di volo, sul numero dei velivoli coinvolti e sulle misure di sicurezza adottate per evitare, in caso di incidenti, che vi siano conseguenze per le popolazioni sorvolate. Proprio il sindaco ascolano Guido Castelli (Forza Italia) parla di conseguenze che potevano essere apocalittiche, facendo notare la così notevole vicinanza con il centro abitato. Non tardano anche a intervenire i portavoce ascolani del M5S che pongono una serie di domande su quanto avvenuto ieri pomeriggio e quanto sarebbe potuto accadere tanto chiedere la convocazione di un Consiglio comunale urgente.

Domani, giovedì 21 agosto, alle ore 17 il  di Ascoli Piceno monsignor Giovanni D’Ercole celebrerà una messa di suffragio nella chiesa di San Cristoforo, sottolineando le sue condoglianze e la sua vicinanze alle famiglie delle vittime e alle forze armate.

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