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ASCOLI PICENO – Come può un’eccellenza artistica e storica essere dimentica? Questo quanto accade all’Eremo di Colle San Marco. “Abbiamo scattato foto che mostrano lo stato dei luoghi – afferma Micaela Girardi (InAscoli) -. Viene molta rabbia a pensare che ci siano soldi pubblici fermi da anni e anni e che si sarebbe potuto finalmente introdurre l’Eremo di Colle San Marco in un ampio circuito religioso, culturale e naturalistico, creando nuovi posti di lavoro connessi al modello di sviluppo turistico appropriato ai nostri luoghi e al nostro patrimonio”.

Infatti, proprio all’Eremo di Colle San Marco erano rivolte le attenzioni finanziarie del Ministero dei Beni Culturali, tramite la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici. Per la precisione erano 950mila gli euro destinati, nell’ottobre del 2012, alla messa in sicurezza e al restauro dell’Eremo, gioiello dell’architettura romanica e luogo emblematico di Ascoli per motivi religiosi, artistici e naturalistici.

Dopo la consegna del cantiere nel settembre 2013, come reca il cartello del sito, l’ultimazione dei lavori sarebbe stata stabilita per 6 settembre 2014. Ma non è stato così, durante un sopralluogo del 13 settembre “i luoghi si presentano in stato di apparente abbandono e i lavori non sembrano neppure iniziati”.

“Ci dovremo rivolgere al Presidente Renzi e al Ministro Franceschini – chiosa la Girardi – nel permanere del silenzio e nella stasi del sindaco di Ascoli, dell’assessore comunale alla Cultura, dei consiglieri comunali di una città che ha ereditato questo bene dalle generazioni passate e nell’inerzia persino della Soprintendenza, dalla quale in particolare ci aspettiamo una urgente e incisiva inversione di rotta”.

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