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ASCOLI PICENO – Il presidente generale del Club Alpino Italiano Umberto Martini esprime la propria preoccupazione per il futuro dei parchi italiani, in particolar modo del Parco Nazionale dei Monti Sibillini. E lo fa con una lettera aperta inviata al ministro dell’Ambiente, Tutela del Territorio e del Mare Gianluca Galletti e per conoscenza al presidente del Consiglio Matteo Renzi, al presidente del Parco Nazionale dei Monti Sibillini Oliviero Olivieri, al direttore del Parco Franco Perco e al presidente del Collegio Nazionale Guide Alpine Cesare Cesa Bianchi.

DALLA LETTERA – “Un futuro che è divenuto precario e denso di interrogativi, anche per carenza di chiari indirizzi  e stabilità di governance, oltre che di risorse adeguate – spiega nella lettera il presidente generale -. Grazie a tale vuoto amministrativo si è progressivamente consolidata una gestione del Parco basata su decreti direttoriali, in assenza di una vera politica di indirizzo e di un adeguato confronto con interlocutori qualificati, che trae la sua forza rappresentativa da oltre 300mila soci e quasi 500 sezioni, di cui quasi 7mila soci e 21 sezioni tra Marche e Umbria. Appare evidente – prosegue Martini – che tale prassi gestionale, basata su decreti direttoriali focalizzati esclusivamente sulla tutela faunistica e in assenza di una strategia di gestione complessa del territorio, esprime in modo inequivoco una visione del Parco personalistica, limitativa, proibizionista e non condivisa, che svilisce la risorsa territorio, mortifica il ruolo dei corpi sociali qualificati e portatori di interessi diffusi, prelude alla potenziale estensione del medesimo modello gestionale ad altre aree interne del Parco, contraddice in modo sostanziale la volontà formale del direttore di costituire un tavolo consultivo con il Club Alpino Italiano“.

LA PROPOSTA CAI – Insomma, il Parco dei Monti Sibillini non sarebbe un parco vivo, aperto alla frequentazione consapevole attraverso attività di promozione e partecipazione come la Convenzione Europea del Paesaggio consiglierebbe. È per questo che i Gruppi Regionali di Marche e Umbria intendono mettere a disposizione delle istituzioni e della collettività le proprie competenze per pianificare una nuova stagione di relazioni propositive e di partecipazione attiva ai processi decisionali. Per accelerare tali provvedimenti, il presidente generale Martini sollecita la nomina dei componenti del consiglio direttivo, così da restituire all’Ente Parco il suo organo di indirizzo, necessario ad un corretto ed efficace funzionamento istituzionale.

Leggi la lettera integrale del presidente generale del Club Alpino Italinao, Umberto Martini.

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