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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Avere delle prospettive, soprattutto in questa particolare congiuntura economica, è l’espediente per tratteggiare la linea di un futuro economico per i territori. E, soprattutto quelli che presentano una vocazione naturale e una posizione strategica, devono essere accompagnati verso una crescita infrastrutturale che incentivi nuovi rapporti e sviluppo.

LA PROPOSTA – Con questi presupposti, durante la conviviale del Rotary International di San Benedetto del Tronto, è stato presentato un comitato di cittadini riuniti con l’ambizione di rinnovare il sistema produttivo ed economico locale intervenendo sugli ambiti cardine della cittadina rivierasca: l’agroalimentare e il prodotto ittico in primis, smuovendo le leve del turismo e della cultura applicata. A presentare il primo passo del percorso l’avvocato Ugo Scuro di Roma, esperto in materia di accordi tra imprese come strumento di sviluppo, ed il professor Bruno Mezzetti di Ancona, scienziato in materia agraria e direttore del Dipartimento di Agraria dell’Università Politecnica delle Marche.

IL PROGETTO – Il progetto, che abbraccia il territorio dal Tronto all’Aso, mira a valorizzare le risorse naturale e l’esperienza imprenditoriale locale, coniugando tradizione, made in Italy e risultati economici. “Tali nuove modalità – si legge nel manifesto di presentazione – richiedono prospettive condivise e impegno comuna tra i protagonisti politici, sociali ed economici della produzione, che in gran parte del territorio sono mancati, come in altre zone del territorio nazionale”. La produzione agricola e la produzione ittica nostrana, insomma, deve recuperare il gap produttivo e tutelare il Made in Italy. “La bilancia commerciale dei prodotti agroalimentari e ittici, fortemente sperequata in favore di importazioni comunitarie ed extracomunitarie, testimonia il progressivo ed inquietante arretramento nazionale e certifica le prospettive di un mercato che sfugge”.

Lo sviluppo territoriale passa per Contrada San Giovanni.

LE PROSPETTIVE – Affinché tutto questo possa concretizzarsi è necessario che tanto i protagonisti pubblici quanto quelli privati della produzione prendano coscienza di una nuova via di sviluppo che passa attraverso la progettazione dei diversi fattori, la revisione dei processi organizzativi interni ed esterni alle imprese e le relazioni dirette con i distributori dei mercati di destinazione. Presente l’assessore alle Attività Produttive Fabio Urbinati che ha partecipato con molto interesse all’incontro, riscontrando delle vere e proprie potenzialità. “Questa prospettiva nuova e di ripresa, in grado di mettere a frutto pesca e agricoltura, ha grande potenzialità. – ha commentato – Ora bisogna capire quello di cui abbiamo bisogno, mettere insieme le realtà territoriali e partire”. Per dare una scossa all’economia tout court è emersa la necessità un nuovo scenario. Non rimane, insomma, che tracciare un’opportunità concreta appetibile per la città, il territorio e le imprese che vi insistono; politica e burocrazia, però, non dovranno rimanere ferme.

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