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CASTEL DI LAMA – Sandra Sprecacè rompe il silenzio e attraverso una nota risponde a Francesco Ruggieri dopo la scelta di ritirare le deleghe all’assessore, puntualizzando alcuni significativi passaggi presenti nel documento prodotto dal sindaco insieme alla giunta.

LA NOTA DI SPRECACÈ – “A margine delle recenti vicende politiche che si sono succedute al comune di Castel di Lama e in particolare in riferimento al ritiro delle mie deleghe da assessore da parte del sindaco Francesco Ruggieri in data 3/3/2015, mi preme puntualizzare e rendere noti alcuni punti: la sottoscritta non ha mai preteso alcunché dal sindaco, se non il rispetto del programma elettorale e del voto degli elettori, cose ovvie per chi crede nella democrazia e non negli imbrogli, nei sotterfugi e negli accordi preelettorali celati; gli accordi presi in campagna elettorale erano che l’attuale vice sindaco non fosse candidato e di rispettare l’ordine delle preferenze ottenute per l’assegnazione degli assessorati, invece il sindaco ha scelto gli assessori senza rispettare le preferenze disattendendo tutti gli accordi, la parola data e soprattutto la volontà degli elettori. La sottoscritta non ha mai preteso la carica di vice sindaco; durante tutto il suo mandato e non solo in estate la sottoscritta non si è mai mossa al di fuori del ruolo istituzionale e sempre nel rispetto e negli interessi dei cittadini, ha sempre sostenuto e incontrato le persone in difficoltà ricevendone apprezzamento e gratitudine da tutti (non mancano testimonianze a riguardo); il sindaco e il suo vice invece hanno preso numerose iniziative senza consultare la maggioranza (vedi causa persa contro Enel, assegnazione premi ai capi area per gli anni 2014 e 2015 ecc.), ha escluso la medesima da numerose iniziative scolastiche impedendole la comunicazione e i rapporti con gli organi collegiali dichiarando di non volere intermediari e nell’ultimo mese non è stata ammessa a partecipare alla giunta, è stata cacciata dagli uffici e le è stato impedito di ricevere le persone che la attendevano; riguardo il consiglio del 28/11/2014, venuta a sapere in loco di ‘sotterfugi’ nell’ambito dell’assestamento di bilancio, la sottoscritta ha scelto di non essere complice e per atto di responsabilità e riflessione si è astenuta insieme ad altri due consiglieri. Non cosciente, il sindaco ha chiesto aiuto alla minoranza mettendo all’asta e mercanteggiando le deleghe della sottoscritta”.

LE INDENNITÀ E LE PRIMARIE – “Il dimezzamento delle indennità percepite per legge era previsto dal primo giorno d’insediamento – continua Sprecacè – ma poiché si dovevano recuperare le spese elettorali il sindaco stabilì di posticipare la scelta; ad onor del vero occorre precisare che il sindaco il giorno 7/1/2015 ha pubblicamente dichiarato di essersi dimezzato lo stipendio, quando è noto a tutti che lo ha fatto solo l’ 11/2/2015 e ad oggi ancora nulla hanno dimezzato altri due assessori, ricordando che il dimezzamento era previsto su quanto effettivamente percepito per legge”. In merito alle primarie che hanno visto Sprecacè coordinatrice del comitato pro-Ceriscioli, l’ex assessore evoca “una alleanza tra l’attuale sindaco e il suo vice con la parte del PD locale che ne è uscita perdente. È quantomeno sospetta la tempistica adottata dal sindaco per il ritiro delle deleghe, atto deciso e compiuto a seguito delle primarie del PD del 1 Marzo. Alla luce dei risultati che hanno visto vincente il candidato Ceriscioli con il 71% dei consensi con una partecipazione alle urne mai verificatasi a Castel di Lama, candidato sostenuto dalla sottoscritta e dal comitato di cui la medesima è coordinatrice, la revoca delle deleghe appare verosimilmente atto di ritorsione politica. Riguardo gli ‘apprezzamenti’ che il vice (primo firmatario del documento) e gli altri hanno avuto nei miei riguardi mi riservo di agire per vie legali poiché la diffamazione è reato penale. Continuerò a dare il mio aiuto e il mio impegno alla comunità volontariamente come ho sempre fatto senza deleghe, senza ruoli e senza incarichi”.

 

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