Articolo
Testo articolo principale

MONSAMPOLO DEL TRONTO – Dal 13 aprile Poste Italiane avvierà la chiusura di 455 uffici postali in tutta Italia e ridurrà gli orari di apertura in altre 608 filiali. Tra le sedi destinate a scomparire, ci sono anche quelle dei centri storici dei Comuni di Monsampo e Colli. Per scongiurarne la chiusura, i sindaci Pierluigi Caioni e Andrea Cardilli si sono incontrati con i rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil per fare il punto della situazione del piano di razionalizzazione annunciato. Il sindaco Caioni, lo scorso febbraio, aveva già inviato a Poste Italiane una lettera in cui chiedeva una spiegazione della decisione e dichiarava la volontà, come amministrazione, di farsi carico delle spese di affitto dell’ufficio in via Serafino Balestra e di provvedere ad una razionalizzazione con aperture ridotte. Per i due sindaci, infatti, il servizio delle Poste è fondamentale per le comunità che ancora abitano nei centri storici e ritengono che non ci si possa quindi basare solo su esigenze numeriche ed economiche, senza rispettare le necessità del territorio. In attesa di una risposta dall’ente, Caioni e Cardilli, col sostegno del Comune di Monteprandone, anch’esso coinvolto da un piano di revisione e razionalizzazione, chiedono insieme ai sindacati di raccogliere l’invito fatto dall’AGCOM con delibera 342/2014 in cui si evidenziava il bisogno di valutare le specificità dei casi concreti.

LA NUOVA SENTENZA – A favore dei sindaci, arriva anche una recente sentenza della sesta sezione del Consiglio di Stato, depositata l’11 marzo. Il giudice parla chiaro: prima di procedere alla chiusura di un ufficio in un piccolo paese, è indispensabile tener conto dei disagi della comunità e considerare le distanze in rapporto alla popolazione. Dopo aver vinto in primo grado contro un Comune in Provincia di Salerno, Poste Italiane dovrà ora fare i conti con la decisione del Consiglio di Stato che ha dato ragione al sindaco che aveva fatto ricorso.
Il giudice amministrativo tiene conto della distanza che un utente deve percorrere per raggiungere l’ufficio e pone come importante il rispetto del principio di “accessabilità al servizio” che deve essere garantito, tra l’altro, attraverso strade in sicurezza. Inoltre, la sentenza si sofferma sulle necessità dei cittadini residenti in zone rurali e montane.

TAG: , , , ,