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Come ogni anno il salone del libro di Torino, con gli incontri, gli appuntamenti e tutto il favoloso carrozzone di eventi e iniziative sta per partire nella bella città piemontese. Quest’anno gli autori ospiti sono tantissimi e sono particolarmente contenta di apprendere che il paese ospite è la Germania che sarà presente con alcuni dei suoi autori più famosi e originali. Per tale ragione dedico il post di oggi al mondo tedesco e a tutti gli amici che per studio o lavoro so che si sono trasferiti nella nazione di Goethe. Essere paese ospite al salone del libro di Torino è una occasione prestigiosa e una bellissima vetrina e la selezione fatta relativamente agli ospiti attesi è molto bella.

Primo della lista segnalo Jan Assmann con il suo densissimo “la Distinzione Mosaica”. L’archeologo di fama internazionale è noto per aver ricostruito i legami tra monoteismo ebraico cristiano e le sue ascendenze egizie. Insomma sarà uno egli incontri più tosti e impegnativi a cui assistere ma sono sicura che sarà molto affascinante.

Proseguo con un testo sempre di ambito filosofico: sarà infatti presente al salone anche Gabriel Marcus, uno dei più influenti pensatori tedeschi che recupera e stravolge il concetto di “realismo classico” nel suo “Perché non esiste il mondo”. Bè che vi aspettavate? I tedeschi hanno avuto come concittadini gente come Hegel, Nietzsche e Heidegger….

Proseguo spostandomi sul campo della narrativa ma anche qui non aspettatevi cose banali. A Torino ci sarà infatti anche il Fitzek, autore dello psicotriller “Noah” e l’autrice di Graphic Novel Isabel Kreitz di cui segnalo un bel libro “per viaggiatori” “Berlino (guida grafica alla città)” .

Concludo con una autobiografia che invece ci ricorda in modo molto particolare le tragiche pagine del nazismo: “Amon: mio nonno mi avrebbe ucciso” scritto da Jennifer Teege è la storia di una ragazza, in cui scorre sangue nigeriano, che scopre che il nonno materno è il terribile Amon Göth, comandante del campo di concentramento di Schindler’s List. Che dire la memoria è anche dolorosa a volte.

A presto e scrivetemi le vostre letture a info@bibliodiversita.it

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