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FERMO – Grazie all’intervento dell’assessorato alla Cultura della Regione Marche con la collaborazione del Museo Tattile Statale “Omero” di Ancona, del Conservatorio Statale di Musica “G.B. Pergolesi” e del Liceo Artistico “U. Preziotti” e “O. Licini” di Fermo, il Museo di Tutti e per Tutti ha vivificato le parole di Johann Wolfgang Goethe: “trattate un essere umano per quello che è e rimarrà quello che è. Trattate un essere umano per quello che può e deve essere e diventerà quello che può e deve essere”.  La biblioteca, sistemata presso la Sala del Mappamondo a Palazzo dei Priori e istituita intorno alla fine del XVII secolo grazie a un considerevole lascito del nobile fermano Paolo Ruffo e a un significativo contributo finanziario del cardinale Decio Azzolino, oggi è finalmente godibile da persone portatrici di disabilità motorie, visive e uditive. Da sabato 4 luglio tutti possono immergersi nella finezza artistica, nella ricchezza del patrimonio librario e nella fervida atmosfera di fine Seicento del sito turistico più visitato della città. Questo grazie all’operosa collaborazione umana e all’innovazione tecnologica messa a disposizione del più efficace attivismo civico e solidale.

IL PROGETTO – Il sindaco Paolo Calcinaro, durante la presentazione, ha voluto rimarcare che l’iniziativa è “una piccola ma significativa risposta alle esigenze dell’utenza che vuole godere e fruire dei beni culturali senza barriere architettoniche”. La Sala del Mappamondo, così denominata nel XVIII secolo per la presenza di un grande globo lavorato completamente a penna dal cosmografo della regina Cristina di Svezia, non è stata scelta casualmente dall’amministrazione comunale per i primi e rivoluzionari interventi di accessibilità fruitiva.  E’ stata privilegiata per la sua “natura di spazio museale e di scrigno bibliografico, crocevia materiale (per la compresenza secolare che offre dai libri ai cimeli museali) e culturale nel suo complesso, delle diverse vie dei saperi e della memoria tramandata”. Durante la predisposizione e la messa in opera di un’idea tanto valida, ha vinto la solidità qualitativa del gruppo operativo, la filantropia più nobile e una concreta capacità collaborativa. Maria Chiara Leonori, la direttrice della Biblioteca Civica “R. Spezioli” ha confermato che i “risultati si devono a un lavoro di squadra della quale fanno parte anche la dott.ssa Francesca Giagni, la dott.ssa Natalia Tizi e la dott.ssa Cristiana Iommi”. Fermo ha dimostrato che l’unione degli enti pubblici con la professionalità dei singoli operatori e l’entusiasmo dei giovani studenti, tutti attenti a quella dimensione essenziale ed esistenziale legata principalmente alla pari dignità umana, è in grado di creare una rete socio-culturale concreta e dinamica. Attraverso modellini plastici, pubblicazioni in braille, impianti di audio diffusione mediante PC multimediali e casse di amplificazione, sistemi migliorativi destinati all’uso di audiolibri prevalentemente a contenuto storico-artistico e la realizzazione di una sezione presso la Biblioteca dei Ragazzi tesa a sensibilizzare le nuove generazioni alla disabilità, la città di Fermo è divenuta un faro in grado di trasmettere e favorire la dilatazione di ideali positivi.

 

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