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I tifosi dell’Ascoli sono in attesa di conoscere chi sarà il nuovo allenatore. Nel frattempo, il bomber Daniele Cacia è tornato a Piacenza dove sta trascorrendo con la compagna Vanessa e i piccoli Nicolò e Mattia i primi giorni di riposo prima di recarsi al mare a  Catanzaro, sua città natale. L’attaccante, che quest’anno con la maglia dell’Ascoli ha segnato 17 reti, che gli sono valse il titolo di vicecapocannoniere della Serie B, ha parlato della stagione appena conclusa, del suo rendimento e di alcuni colleghi di reparto.

LE PAROLE DEL BOMBER – “Quando sono arrivato all’Ascoli il mio obiettivo principale era chiaramente la salvezza, ma è normale che pensi sempre a inizio stagione a quanti gol potrai fare, non avevo a mente un numero perché è arrivare in doppia cifra quello che conta per qualsiasi attaccante, poi più gol segni e meglio è – ha spiegato Daniele Cacia -. Nella seconda parte della stagione devo dire che ne ho fatti tanti: se quella di essere più prolifico nella seconda parte del campionato è sempre stata una mia caratteristica, mai mi era capitato come quest’anno di realizzarne così numerosi, 13 gol in due mesi. Come lo spiego? Con una serie di situazioni calcistiche e non che evidentemente mi hanno portato ad assumermi maggiori responsabilità, cosa che ti fa anche correre il rischio di poter sbagliare; nel mio caso mi ha galvanizzato e mi ha fatto prendere entusiasmo e alla fine è andata bene perché ci siamo salvati. Abbiamo sempre lottato a ridosso della zona calda della classifica e a un certo punto non c’era altra scelta che rendere al meglio se volevamo salvarci. Quest’anno fra i giovani  attaccanti mi sono piaciuti molto Budimir del Crotone, di prospettiva, Raicevic e Simone Ganz. Anche Petagna ha grandissime potenzialità, oltre ai colpi ha anche il fisico, aspetti importanti nel calcio moderno; dovrà essere bravo a creare il giusto mix di ingredienti, qualità in campo, carattere, cura dei dettagli, dell’alimentazione e altro. Fra i meno giovani cito Donnarumma della Salernitana  che mi piace molto; più scontato il nome di Lapadula, anche se credo che nessuno si aspettava una stagione come la sua anche se con Donnarumma aveva fatto benissimo in Lega Pro l’anno precedente. Dei playoff ho visto solo alcune immagini della sfida fra Novara e Pescara – ha concluso l’attaccante bianconero – ma penso che in A andranno gli adriatici perché se lo meritano. La sorpresa di quest’anno è stata senz’altro il Crotone, ma a questo punto ci metto anche il Trapani: è chiaro che sono tante le condizioni che possono portare una piccola piazza a successi così grandi, uno è senz’altro un’unità di gruppo fuori dalla norma, poi c’è la competenza tecnica dell’allenatore Juric e del ds. In ogni caso la B degli ultimi anni ci ha insegnato che i miracoli possono accadere, penso al Carpi, oltre che al Crotone e al Trapani; insomma nulla è scontato. E’ chiaro che facendo una panoramica sul calcio italiano, dico che la qualità si è abbassata, una volta era più difficile arrivare in massima serie, quindi nessun sogno è precluso, chi ha più qualità può arrivare in alto”.

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