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Biotecnologie e cosmesi sempre più a braccetto. Che la forma fisica e la giovinezza del viso siano una delle priorità degli italiani lo dimostrano i numeri. Da recente rapporto dell’International Society of Aesthetic plastic surgery è infatti emerso che, nonostante si stia vivendo un periodo economico difficile, nel nostro paese non si rinuncia ai trattamenti di medicina estetica, in crescita rispetto allo scorso anno.

Il ricoso a botox, filler e punturine di vario genere per attenuare le rughe è in aumento, complice anche una tecnologia in continua evoluzione che consente di ottenere risultati migliori e più naturali grazie all’impiego di sostanze innovative.

La ricerca chimica in questo campo non riguarda soltanto i filler ma anche la cura ordinaria quotidiana della nostra pelle, del viso in particolare. Si sa, infatti, che ancor prima di ricorrere a trattamenti estetici o addirittura alla chirurgia, è importante avere cura del nostro viso attraverso l’idratazione e la prevenzione delle rughe, sin da giovani.

Da questo punto di vista creme viso, sieri e maschere che usiamo ogni giorno recepiscono i risultati della ricerca scientifica per diventare dei trattamenti cosmetici sempre più efficaci e rivoluzionari. Spesso un principio utilizzato per guidare la ricerca in questo campo è lo studio di molecole, principi e enzimi già presenti nel nostro corpo e il loro impiego nella composizione dei prodotti.

Il coenzima Q10

Un esempio su tutti è il coenzima Q10 di cui ultimamente si fa largo impiego nelle creme antirughe che promettono un effetto lifting. Si tratta di un antiossidante presente nelle nostre cellule che tende a diminuire con l’avanzare dell’età, specie passati i quarant’anni. Impiegarlo nella cosmesi consente pertanto di ristabilire l’efficacia antiossidante che andrebbe persa vista la naturale diminuzione di questo coenzima e, quindi, di prevenire l’invecchiamento cutaneo. Del resto questo coenzima gioca un ruolo importante anche nel contrasto dei radicali liberi e dell’invecchiamento causato dall’esposizione al sole.

Sempre lo stesso principio che ha portato all’impiego del coenzima Q10 è alla base dell’uso delle cellule staminali vegetali nei prodotti cosmetici. Queste cellule favoriscono la formazione di collagene e elastina, con tutti i benefici che ne conseguono in termini di elasticità e compattezza deli tessuti cutanei. Analogamente al coenzima Q10 le cellule staminali vegetali, oltre a mantenere costante la produzione delle molecole che favoriscono la giovinezza della pelle, contrastano anche l’invecchiamento causato dai raggi UV.

Altra frontiera della cosmesi potrebbe essere rappresentata dall’applicazione della genetica alla formulazione delle creme antirughe. Le scienze biotecnologiche potrebbero portare, in futuro, a utilizzare frammenti di dna e rna all’interno dei prodotti idratanti. Questi frammenti riuscirebbero a mantenere costante la produzione di sostanze quali collagene e acido ialuronico, garanti dell’elasticità e giovinezza della cute la cui produzione con gli anni tende a diminuire.

In un futuro forse non troppo lontano, pertanto, non sarà più necessario ragionare in un’ottica di riparazione e attenuazione delle rughe in quanto, grazie all’impiego delle biotecnologie nel campo genetico, sarà possibile bloccare il processo di invecchiamento sin dall’origine.

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