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ANCONA – “Il tentativo di scaricabarile messo in atto dall’assessore Casini sarebbe ridicolo se non ci fossero di mezzo 200 animali morti e altri seimila al gelo assieme a centinaia di allevatori per colpa dell’incapacità della Regione Marche di garantire l’arrivo delle stalle mobili. Si faccia un esame di coscienza e ne tragga le conseguenze”. Questa è la replica della Coldiretti Marche alle parole dell’assessore regionale all’Agricoltura Anna Casini.

COLDIRETTI – “Affermazioni deliranti con le quali la vicepresidente cerca di scaricare responsabilità evidenti – denunciano il presidente della Coldiretti Marche, Tommaso Di Sante, e il direttore Enzo Bottos – tanto più gravi se si considera che lo scorso 10 gennaio, nell’incontro con il Ministro Martina, aveva dichiarato in un comunicato stampa ufficiale “abbiamo realizzato le progettazioni per le piazzole e quindi provveduto ad acquistare e a posare in opera le stalle in sostituzione di quelle danneggiate dal primo terremoto del 24 agosto che sono ormai state quasi tutte montate”. Solo ora si accorge che ciò non corrisponde a realtà, e dovrebbe anche spiegare quante delle 18 stalle che lei considera montate sono state effettivamente completate con gli allacci di luce e acqua per poter ospitare gli animali. Quanto all’ordinanza 5, se la Regione “ha provveduto ad inviare lo scorso 19 gennaio la scheda sulla realizzazione delle strutture di emergenza”, come dice l’assessore, sarebbe stato difficile mettere in pratica questa opportunità dal 5 dicembre. La possibilità sarebbe stata praticabile da subito, come oggi ammesso anche dagli uffici regionali, se la Regione Marche avesse chiarito costi massimi, materiali e caratteristiche tecniche, anche perché nella gara d’appalto promossa dalla Regione Lazio, che doveva idealmente fare da guida, mancava ogni riferimento a moduli per vacche da latte, maiali e cavalli.

SEMPRE PRESENTE – “Sulla chiusura degli uffici, – hanno concluso da Coldiretti – l’assessore sappia infine che dal 24 dicembre al 2 gennaio (dal 3 erano regolarmente aperti) il personale della Coldiretti, dai direttori ai funzionari, è stato presente nelle zone terremotate al fianco delle aziende, come possono testimoniare gli stessi allevatori. Proviamo a fare un giro delle aziende e chiedere cosa pensano gli agricoltori terremotati su cosa ha fatto la Casini e cosa ha fatto Coldiretti”.

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