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Il salone del libro di Torino è uno degli eventi culturali più importanti dell’anno. Come sempre si svolgerà a Lingotto fiere e quest’anno le date abbracceranno i giorni dal 18 al 22 maggio.

Il tema dell’anno è dedicato alla parola Confine e al suo significato più profondo che raccoglie la tensione al superamento e il riconoscimento del limite. Come immagino saprete questa edizione del salone è reduce a un serrato scontro che ha animato per molti mesi il mondo della cultura.

Si è svolto poche settimane fa, infatti, la prima edizione della fiera Tempo di Libri a Milano che, secondo alcuni avrebbe dovuto superare e in qualche modo vincere il trentennale salone. In verità, il prestigio del Salone del Libro non è un qualcosa di facilmente archiviabile e, nonostante le polemiche e le ripicche (se volete ricostruire il complesso antefatto che ha portato la nascita di due fiere del libro nel paese degli indici di lettura tra i più bassi d’Europa, potete trovare tutta la storia sul web sui maggiori giornali nazionali), tutti gli amanti della lettura stanno facendo il conto alla rovescia per il vecchio amato caravanserraglio piemontese che, come sempre, sarà pieno di studenti, lettori accaniti, librai esaltati e appassionati di ogni genere.

Come ormai è tradizione dunque dedico il mio post “Pre-Torinese” alla segnalazione dei libri e gli autori più interessanti che mi auguro di poter incontrare e scoprire da vicino alla trentesima edizione del Salone del Libro.

Il Salone del Libro, qualche anticipazione e le aspettative

Ecco dunque alcuni dei grandissimi che mi auguro di incontrare dal 18 al 22 Maggio negli spazi del Lingotto.

Il primo nome che immagino farà saltare molti di voi sulle sedie è Luis Sepúlveda.

Immagino che molti dei lettori di questo post conoscano benissimo il grande autore sudamericano ma voglio approfittare dell’occasione per segnalarvi uno dei suoi libri più recenti più interessanti: Vivere per qualcosa. Il testo unisce le riflessioni di Sepulveda a quelle di altre due figure interessanti come José Pepe Mujica e Carlo Pertini.

Queste tre grandi personalità affrontano alcune delle più urgenti questioni sociali partendo dal presupposto che, se in nome di qualcosa è necessario vivere, questo qualcosa non può che essere la ricerca della felicità: una felicità non personale ma globale, che sia compassione, fraternità, che possa abbracciare la comunità tutta e rintracciare così il senso più vero e autentico di ciò che è «fare politica».

Un dialogo che va dritto ai valori fondamentali, in cui si intrecciano il messaggio che un politico fuori dagli schemi come il «presidente povero» José «Pepe» Mujica vuole trasmettere ai giovani, i ricordi e le istanze di uno scrittore militante come Luis Sepùlveda, e le riflessioni del fondatore di Slow Food Carlo Petrini, da sempre impegnato a promuovere un modello di sviluppo equo e sostenibile contro lo strapotere delle multinazionali in campo agro-alimentare.

Il secondo grandissimo ospite al salone del libro sarà Daniel Pennac.

Chi non ha letto le avventure del Signor Malaussène di mestiere Capro Espiatorio? La più famosa famiglia di Francia dopo i Carolingi torna in una libro eccezionale: Il caso Malaussène. Che dire? W la France!

Altro nome speciale di questo salone è finalmente italiano anche se la sua importanza come pensatore va ben oltre i confini nazionali. Parlo di Giorgio Agamben, autore di saggi bellissimi come Homo Sacer.

Di lui vi segnalo il recente “Che cos’è la filosofia”: Alla domanda “che cos’è la filosofia”  Agamben, in questo libro che è in qualche modo una summa del suo pensiero, non risponde direttamente, ma attraverso cinque saggi, ciascuno dei quali presenta una sorta di emblema: la Voce, il Dicibile, l’Esigenza, il Proemio, la Musa. Una meraviglia!

Carissimi lettori spero di incontrarvi tra gli stand del salone del Libro di Torino a caccia di grandi autori e di libri interessanti!

Scrivetemi a info@bibliodiversita.it.

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