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Sugli investimenti necessari per i territori colpiti dal terremoto ed in particolare il recupero della grotta sudatoria delle terme di Acquasanta per il rilancio del turismo si sono espressi in molti. “Noto con molto piacere che il consigliere regionale Fabio Urbinati ed il PD, mi rincorrono sul problema della grotta sudatoria delle terme di Acquasanta, e sulla necessità di un suo immediato recupero, nonché sulla sua unicità. Sul punto concordo con loro, su tutto il resto, dico invece che arrivano secondi, se non buon ultimi, dimostrando anche di non conoscere quanto successo nel tempo sull’argomento”, parola di Piero Celani, consigliere regionale di Forza Italia che già si era espresso in merito.

Di cosa ha bisogno il territorio

“Lasciate stare i proventi degli sms solidali, avete già fatto una pessima figura con gli italiani, proponendo piste ciclabili, elisuperfici e quant’altro, impegnate per il recupero della grotta, fondi di bilancio e risorse del POR-FESR di cui ce ne sono a quantità, e non 3 mil di euro, ma almeno 5/6 milioni, dato che occorre realizzare anche importanti e indispensabili opere complementari, quale ad esempio un adeguato impianto di risalita che colleghi la grotta al centro di Acquasanta, tra l’altro già previsto negli anni ’80 e mai realizzato per mancanza di fondi. – ha detto Celani rivolgendosi idealmente al Pd e co. – Prima di pensare all’elisuperficie, miglioriamo gli attuali ospedali di Ascoli e San Benedetto, che sono allo sbando dal punto di vista sanitario”.

Tutti rivogliono la grotta sudatoria

La Regione, infatti, investirà 3 milioni di euro per il recupero e la riapertura della grotta sudatoria di Acquasanta Terme, il consigliere Pd Fabio Urbinati ha spiegato come la meta fosse una risorsa turistica prima del terremoto e lo sia ancora di più ora.
“Mi meraviglia infine, che il PD, Urbinati e la Regione si accorgano solo oggi che le terme di Acquasanta sono una grande risorsa per il territorio e nulla hanno fatto, quando la provincia di Ascoli, sotto la mia presidenza, e prima ancora con Massimo Rossi, aveva avviato studi ricognitivi, sostenendoli con proprie risorse, per verificare la fattibilità di riapertura della grotta sudatoria. Troppo semplice parlare adesso, non spendere un euro del proprio bilancio, ed impegnare le donazioni degli italiani. Cari signori, così non va”.
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