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Pensioni 2018: queste aumenteranno in media dell’1,1%. Ma non tutti beneficeranno dell’incremento. Andiamo a vedere nel dettaglio la situazione.

Pensioni 2018: l’aumento arriva grazie alla perequazione automatica

I pensionati devono ringraziare dunque, la perequazione automatica, ma di cosa si tratta? E’ un automatismo che adegua le pensioni al costo della vita Istat, per tutelare il potere di acquisto. Dal 2001 al 2011 la perequazione, appunto, attribuiva i seguenti aumenti: 100% dell’Istat alle pensioni fino a tre volte il minimo Inps; 90% a quelle fra tre e cinque volte; 75% a quelle superiori a cinque volte. Nel 2012 e 2013, per effetto della riforma Fornero, il 100% di rivalutazione è stato dato solo alle pensioni fino a tre volte il minimo e nulla a quelle d’importo superiore.

Ripercorrendo la storia degli ultimi anni, nel 2014 l’aumento è stato dell’1,2%. Nel 2015, invece, ci sarebbe dovuto essere un recupero (a debito) sulle pensioni, perché l’indice di rivalutazione provvisorio (0,3%) risultò superiore a quello definitivo (0,2%). Gli ultimi due anni l’Istat non ha riconosciuto nessun aumento.

A quanto ammontera’ l’aumento fascia per fascia?

Partendo dalle pensioni minime, queste passeranno da 501,89 a 507,41 euro al mese. Spostandoci alla pensione sociale, essa subirà un aumento di 5 euro circa, arrivando a 453 euro mensili rispetto ai precedenti 448,07.  La pensione sociale, ancora prevista per i titolari della stessa al 31 dicembre 1995, raggiunge 373,32 euro al mese. Cambiando fasce ecco quale sarà la situazione: per chi percepisce mille euro lordi al mese, l’incremento sarà pari a 11 euro. Chi ha un sussidio di 1.600 euro l’aumento sarà di 16,72 euro. I soggetti che incassano 2.100 euro avranno 17,33 euro in più. In sostanza: compresa la tredicesima, chi riceve la pensione minima avrà poco meno di 72 euro in più; chi prende 13mila euro all’anno, ne intascherà 143 in più. Infine, chi ha una pensione compresa tra 1.500 e 3mila euro al mese percepirà tra i 200 e i 260 euro lordi all’anno.

Quindi, chi non avrà l’aumento? Coloro le cui pensioni superano l’importo di 3.012 euro (poco più di 2.100 euro al netto delle tasse). 

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