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Ascoli, il presidente Francesco Bellini fa chiarezza sull’eventuale vendita della società e non mancano i colpi di scena. Assieme al patron c’è anche l’avvocato Cristina Celani

Ascoli, Bellini svela le carte in tavola

“Volevo andarmene un anno fa, e non è stato facile prendere una decisione del genere- esordisce Bellini -. La mia perdita netta, senza Picchio Village si aggira dal 2014 al 2018più  di 10 milioni di euro. È stato molto costoso. Chi verrà  dopo di me dovrà  spendere la nostra cifra. Cederò il 90% delle mie quote.

Abbiamo avuto tre proposte – spiega il presidente bianconero -. La prima con Re Outside. C’era un accordo scritto ma poi è saltato tutto definitivamente. La seconda da parte di Bricofer. Abbiamo un accordo di principio  con loro. Essenzialmente l’Ascoli è stato svenduto. Ma l’ufficialità dell’operazione è distante per tante altre questioni da definire, come ad esempio l’utilizzo del Picchio Villag. Di concreto con loro c’è stata solo una stretta di mano. La terza proposta faceva capo ad un gruppo di avvocati romani che erano veramente interessati. Ma i costi per mantenere una società di serie B hanno frenato tutto.

Cardinaletti andrà  via a fine mese per sua scelta. Su Giaretta e Cosmi deciderà la nuova proprietà – prosegue Bellini -. Prima dell’accordo andrà avanti tutto come sempre.  Questa società verrà venduta senza debiti. Se salta questa trattativa mi vedrete più spesso qui in  sala stampa. Comunque valuteremo la soluzione migliore. Sono state dette tante sciocchezze e qualcuno ha parlato in anticipo. Si deciderà tutto entro 30 giorni. Può chiudersi tutto anche prima. Non conosco quale possa essere la percentuale che farà andare in porto l’affare. Dipende da loro. Finchè non si mette nero su bianco continueremo ad occuparci del mercato.

Mi ha sorpreso che non ci sia stato un imprenditore locale che si sia fatto avanti – conclude il patron piceno -.L’Ascoli Picchio vale molto meno di 3 milioni, ma costano molto di più i costi gestione

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