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Voucher vendemmia 2018: con il ritorno dei voucher, oltre al loro utilizzo nel turismo, questi potranno essere utilizzati anche nel settore agricoltura. Il primo momento utile, dopo la conversione in legge del Decreto Dignità, è la vendemmia. Quindi, dopo aver illustrato come cambieranno i contratti di lavoro a termine e la reintroduzione dei voucher, andiamo ad approfondire come funzionano e come possono essere utilizzati i voucher vendemmia 2018 per studenti, disoccupati, cassintegrati e pensionati.

Voucher vendemmia 2018, cosa sono

I voucher per la vendemmia rientrano nella misura dei voucher agricoltura inseriti nell’articolo 2 bis, decreto-legge 12 luglio 2018, n. 87, introdotto in sede di conversione dalla legge 9 agosto 2018, n. 96. Il provvedimento ha innovato la materia delle prestazioni occasionali.

Il loro utilizzo non ha limitazioni sul tipo di attività agricola o sul volume di affari dell’azienda ma ci sono delle regole che i datori di lavori devono rispettare. Per ciascuno lavoratore, con riferimento alla totalità degli utilizzatori, i compensi non possono superare i 5mila euro, mentre per quanto riguarda le prestazioni complessivamente da ogni lavoratore per un utilizzatore i compensi non possono superare i 2.500 euro al netto dei contributi Inps, premi assicurativi Inail e costi di gestione.

Chi può usufruire dei voucher vendemmia 2018

Il contratto potrà essere stipulato dagli imprenditori agricoli con: pensionati di vecchiaia o di invalidità, studenti fino a 25 anni iscritti a istituti o università, disoccupati e percettori di integrazioni al reddito, lavoratori che non siano stati iscritti l’anno precedente all’elenco dei lavoratori agricoli e che non abbiano avuto rapporti di lavoro dipendente con la stessa azienda negli ultimi sei mesi.

Non possono far ricorso ai voucher i datori di lavoro che hanno alle proprie dipendenze più di 5 lavoratori subordinati a tempo indeterminato.

Quali sono i dettagli del contratto 

Le prestazioni da svolgere devono essere pari a 280 ore nell’arco dello stesso anno. Va rispettato il riposo giornaliero, le pause e i riposi settimanali. 

Una volta attivato il contratto le prestazioni devono essere svolte nell’arco di 3 giorni, con l’approvazione delle modifiche del Decreto Dignità, la forbice si allarga a 10 giorni.

Gli importi minimi sono pari a 7,57 euro per l’area 1, 6,94 euro per l’area 2, 6,53 euro per l’area 3. La retribuzione minima è di 4 ore di lavoro anche nel caso in cui la durata effettiva sia inferiore.

Voucher e gestione Inps

A proposito di semplificazione, l’Inps prevede di effettuare una comunicazione unica preventiva almeno 60 minuti prima dell’inizio dello svolgimento della prestazione lavorativa. Sarà poi l’Inps a pagare le prestazioni entro il 15 del mese successivo allo svolgimento del lavoro.

Tutti gli approfondimenti possono essere fatti sul sito dell’Inps.

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