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Scuola italiana, i nostri docenti sono tra i meno rispettati dagli studenti a livello mondiale. E’ quanto afferma l’indagine internazionale del “Global teacher status index”, effettuata intervistando un campione di 35.000 persone tra i 16 e i 65 anni, appartenenti a varie nazionalità.

Il nostro Paese (che annovera nell’immaginario collettivo docenti come Maria Montessori, Don Lorenzo Milani e il “televisivo” Alberto Manzi) è al 33 posto su 35 Paesi considerati, per quanto riguarda lo status degli insegnanti e il rispetto degli alunni per chi si trova in cattedra ad insegnare. Il mancato rispetto va di pari passo con i cattivi risultati degli studenti: anche loro si trovano agli ultimi posti nei test internazionali “PISA” di Matematica e Lettura.

Scuola, i casi di cronaca rispecchiano la classifica

Gli insegnanti italiani, oltre ad essere bistrattati a livello retributivo (i loro compensi sono tra i più bassi in Italia), devono spesso subìre i soprusi e le angherie di alunni indisciplinati, trovandosi dunque ad essere oggetto di veri e propri atti di bullismo.

I recenti casi di cronaca confermano pienamente quanto risulta dalle statistiche internazionali: l’Italia è tra gli ultimi Paesi al mondo, in termini di rispetto nei confronti di chi insegna. Una docente è stata presa a sediate dagli studenti a Vimercate (Monza); a Saronno (Varese) una mamma ha sputato addosso alla maestra della figlia, che le aveva fatto notare di essere arrivata in ritardo a prendere la bambina; infine, qualche mese fa, un professore di Lucca è stato deriso e malmenato da alcuni alunni, uno dei quali aveva in testa un casco da motociclista.

“Questo indice fornisce finalmente una prova accademica a qualcosa che abbiamo sempre saputo: il legame tra lo status degli insegnanti nella società e il rendimento dei bambini a scuola. Ora possiamo affermare, senza ombra di dubbio, che il rispetto verso gli insegnanti non è solo un importante dovere morale, ma è anche essenziale per i risultati scolastici di un Paese” ha detto Sunny Varkey, della “Varkey foundation”, che ogni anno organizza il “Global Teacher Prize” destinato al “Miglior professore del mondo”, un riconoscimento per ricordare l’importanza dei docenti nella costruzione del futuro del Pianeta.

Scuola, pochi italiani pensano che gli insegnanti siano rispettati

Nell’ambito dello studio internazionale, solo il 16% degli italiani intervistati ritiene che gli studenti rispettino i propri insegnanti. Si tratta del sesto dato più basso tra tutti i Paesi intervistati, nonchè del più basso in assoluto tra le economie europee più sviluppate.

Un dato che colloca l’Italia, a livello mondiale, molto indietro rispetto alla Cina, dove l’81% degli intervistati ritiene che gli alunni rispettino i propri insegnanti. Ma gli italiani credono che il rispetto degli alunni per gli insegnanti sia diminuito dal 2013, quando era il 20%.

Ma nonostante questi dati poco confortanti, quasi un italiano su tre (il 31%) consiglierebbe al proprio figlio di diventare insegnante. Probabilmente nella speranza di far fronte alla crisi economica (ricoprendo un posto mal retribuito, ma sicuro). In questo caso, il numero degli italiani che spingerebbero i propri figli ad intraprendere la strada dell’insegnamento è il più alto tra le maggiori economie dell’Unione Europea dopo la Spagna (39%), con un aumento rispetto al 2013 (anno in cui la percentuale si fermava al 28%).

Insegnanti italiani mal retribuiti e poco rispettati

Per quanto riguarda le retribuzioni, più della metà degli intervistati ritiene che gli insegnanti dovrebbero essere pagati in base ai risultati dei loro alunni, mentre i contrari all’idea sono il 26%. E’ meno condivisa, rispetto al passato, l’idea che lo stipendio degli insegnanti debba essere legato ai risultati; nel 2013, il 67% era favorevole alla proposta, mentre ora è favorevole il 50%.
 
In merito allo status degli insegnanti, l’Italia ha ottenuto la terzultima posizione nella graduatoria dei Paesi coinvolti nelle interviste, posizionandosi al 33° posto su 35 nel “Global Teacher Status Index 2018”. Solo Israele e il Brasile si collocano più in basso. Lo status degli insegnanti e i risultati degli alunni in Italia corrispondono; infatti, il punteggio estremamente basso è in linea con il diciannovesimo posto ottenuto tra i paesi intervistati in relazione ai punteggi “PISA” (“Programme for International Student Assessment”, ovvero “Programma per la valutazione internazionale dello studente”), che valutano i risultati in Matematica e Lettura. 

La speranza è che, nei prossimi anni, la figura dell’insegnante venga rivalutata, sia per quanto riguarda il ruolo ricoperto dai docenti (e il relativo rispetto, a loro riservato, da parte degli alunni e dei genitori), sia per quanto riguarda il livello delle loro retribuzioni.

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