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La chiesa di San Francesco a Force viene restituita alla sua comunità. Dopo i danni riportati a causa degli eventi sismici, infatti, la chiesa è stata inaugurata oggi alla presenza del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, del presidente della Provincia di Ascoli Piceno Sergio Fabiani e del sindaco di Force, Augusto Curti.

Terremoto, a Force un pezzo della ricostruzione

“Il terremoto ci ha colpiti, ma le istituzioni attraverso il loro lavoro non ha mai rinunciato al valore, all’importanza, al futuro delle nostre comunità e la chiesa rappresenta un punto di riferimento e un elemento d’identità”, ha detto Luca Ceriscioli.

La sfida per noi, ha continuato il presidente “è fare in modo che le risorse importanti messe a disposizione per la ricostruzione permettano di salvaguardare le generazioni che qui si incontrano e che rappresentano l’amore per questa terra. Io voglio ringraziare tutti quelli che hanno lavorato per riparare questa chiesa non solo per il valore e il livello architettonico, ma perché avendo portato anche un solo mattone ha significato mantenere salda questa bella comunità”.

Presente l’intera comunità di Force alla cerimonia d’inaugurazione della chiesa, costruita nel 1882 dal celebre architetto Giuseppe Sacconi.

I lavori alla chiesa di Force

“La struttura per la comunità ecclesiale – ha detto il sindaco Curti – era stata colpita dai noti eventi sismici del 2016″

Sono stati effettuati delicati e laboriosi lavori di consolidamento e ripristino del costo complessivo dei 290mila euro.

“E’ il primo segno tangibile della ricostruzione per la nostra comunità, anche se alcune abitazioni private danneggiate hanno già   beneficiato del contributo per la ricostruzione e altre ne stanno beneficiando”.

La chiesa s’innalza maestosa su una zona ove un tempo sorgeva il Monastero dei frati Francescani, edificato nel 1272, di cui attualmente rimangono la Torre Campanaria del XIII secolo e i due leoni, che un tempo erano a protezione della porta d’ingresso della chiesa.

Al Monastero Francescano lavorò anche il pittore veneto Carlo Crivelli, che operò a lungo nel Piceno e dove lasciò testimonianza di numerosissime opere. 

 

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