Articolo
Testo articolo principale

Una breve storia del potere è un libriccino piccolo di poche pagine scritto da un giornalista di spicco della stampa inglese, Simon Heffer.

L’autore, storico e editorialista per le maggiori riviste britanniche ha dedicato sin trattato all’analisi delle strutture culturali e sociali che stanno alla base del potere nella storia. Il suo libro è stato pubblicato da una piccola casa editrice marchiana e con grande gioia vi segnalo, Liberilibri di Recanati. 

Una breve storia di potere, la trama

Perché un libro sulla storia del potere? La ragione è semplice: l’autore ci spiega che 4 sono le coordinate di senso intorno a cui si crea e si sviluppa il concetto di potere: Territorio, Dio, Ricchezza, Idee vengono individuati quali elementi chiave per ricostruire le traiettorie del concetto chiave. Attraverso un percorso non storico ma basato su interessanti accostamenti concettuali l’autore ci accompagna in un ragionamento serrato.

Come si organizza il controllo dei gruppi sociali? Quali sono gli strumenti che i vari regimi (termine da intendere in senso neutro) hanno usato per mantenere  e gestire il loro predominio nel corso del susseguirsi delle epoche?

Nel volume perciò si osserva  il potere territoriale del Re medievale fino al controllo che hanno le aziende del mondo digitale contemporaneo, padrone ora dello sterminato territorio della rete; si analizzano le fedi tradizionali e le ideologie; infine si studia il ruolo del denaro, da strumento per scambiare merce a puro “nome” al centro di vortici finanziari ormai in mano al gioco della speculazione. 

Tutti i capitoli del libro sono un grimaldello per conoscere davvero il senso profondo dell’architettura del nostro tempo che di tutto questo lungo cammino è erede e punto di arrivo.

Per comprendere il presente attraverso una attenta rivisitazione di quello che è stato il nostro passato. Il libro che si legge con rapidità (è piuttosto breve) ha interessanti rimandi ai grandi filosofi e pensatori (uno su tutti Foucault che sul potere e sui suoi meccanismi ha dedicato molto del suo lavoro).

Perché questo titolo?

Chiudo con una nota. Il titolo del libro “Breve storia del potere” è curioso e sicuramente spiazzante. Può una storia del potere essere breve? Se il peccato originale dell’uomo è il suo desiderio di dominio (sulla natura, sulla conoscenza, sugli altri uomini) si possono riassumere tutte le sue infinite ramificazioni in una “breve storia”?

Sicuramente no ma è bello pensare di poter almeno accennare a questo groviglio complesso attraverso un libro accessibile e curato che potrà essere il primo passo per chi vorrà poi approfondire e scavare più a fondo sui meccanismi che stanno alla radice dell’animale politico e dispotico per eccellenza: l’uomo.

Spero che questa piccola recensione possa incuriosirvi. Scrivetemi le vostre letture a info@bibliodiversita.it

TAG: ,